In occasione della giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un’iniziativa al caffè letterario della biblioteca comunale di Terni per approfondire e rilanciare l’impegno della comunità ternana questi temi.
“È un tema caldo e va affrontato quotidianamente, afferma il segretario della Cgil di Terni Claudio Cipolla, non soltanto quando si verificano incidenti purtroppo gravi”. ”È giunto il momento di riuscire ad ottenere l’obiettivo di zero morti e zero infortuni sul lavoro – aggiunge il segretario della Cisl Umbria Riccardo Marcelli – e da tanto tempo che come organizzazione sindacali lo diciamo, ma dobbiamo fare in modo tale che la cultura sul lavoro migliori proprio rispetto a queste tematiche”. “Cerchiamo di coinvolgere la cittadinanza tutta a capire che questo è un problema purtroppo molto grande, sostiene il segretario della Uil Umbria Fabio Benedetti, è un problema che ogni anno miete un sacco di vittime, è un dramma che noi non possiamo sottovalutare. Come parti sociali e come organizzazioni sindacali abbiamo il compito di vigilare e far sì che gli istituti di riferimento, l’INAIL il primo luogo, facciano le loro verifiche”.
In Umbria il numero degli incidenti mortali è in aumento: quest’anno ce ne sono stati già tre a fronte dell’uno nello stesso periodo nel 2022. Quindi quali sono gli interventi dà porre in atto? “Sicuramente mettere mano alla legislazione – afferma Cipolla – rimettere al centro la contrattazione nazionale, dare più responsabilità ai rappresentanti dei lavoratori della sicurezza, leggi normative e protocolli che regolamentino anche in precariato sul lavoro perché è lì che si annidano le questioni più difficoltose rispetto alle equazioni della sicurezza. Tutto questo accanto al potenziamento dei controlli, al potenziamento della prevenzione”.
“Cominciare dalle scuole – dichiara Marcelli – le nuove generazioni debbono crescere con la cultura del lavoro e con la cultura della sicurezza e della salute sul lavoro”. “Abbiamo bisogno di più formazione e più informazioni per tutti i lavoratori – evidenzia Benedetti – e più vigilanza. Nei luoghi di lavoro oggi purtroppo abbiamo una condizione per cui solo il 6% delle aziende in Italia, che sono più di un milione e 600 mila, vengono controllate ogni anno, quindi devi essere veramente sfortunato per essere controllato”. “Ci sono tre morti al giorno – rimarca Ivana Veronese segretaria confederale della Uil con delega alla sicurezza sul Lavoro – e il governo non ci dà risposte, non ci convoca neanche mentre doveva farlo ogni 15 giorni. C’è tanto da fare ed i sindacati sono disponibili a mettersi al tavolo di confronto. Ci auguriamo che questo governo abbia una minima sensibilità su questo tema”.