Anche a Terni, ieri pomeriggio, è stata celebrata la “Giornata nazionale del Paesaggio” istituita dal Ministero della Cultura.
Grazie alla collaborazione fra l’Archivio di Stato e il CAI (Club Alpino Italiano) si è svolto a Palazzo Mazzancolli l’evento “La ricostruzione dl silenzio”. Un viaggio emozionante fra gli eremi dislocati sui monti della bassa Valnerina.
Sono stati proiettati i video realizzati da Lorenzo Bernardini e Michele Manuali con l’apporto dell’operatore drone Massimiliano Gasperini.
L’eremo di Sant’Antonio a Polino è l’unico in buone condizioni e frequentato soprattutto per le festività di Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio di Padova.
Gli altri sono: l’eremo di San Michele Arcangelo a Colle Olivo (Ferentillo), l’eremo di Sant’Egidio a Castellonalto di Ferentillo, l’eremo rupestre, sempre a Ferentillo e l’eremo di Santa Maria Maddalena a Terria.
“Nella scelta degli eremi – dice Lorenzo Bernardini – ci siamo ispirati a un libro di Filippo Filipponi (La percezione del sacro, ndr) e ne abbiamo scelti 5 che erano tra quelli più abbandonati ma che esteticamente restituivano una potenza evocativa”.
“L’archivio di Stato ha partecipato a questa iniziativa promossa dal Ministero della Cultura, giunta alla 6^ edizione, dando seguito a un evento in collaborazione con il CAI di Terni che ha visto la proiezione di alcuni documentari di grande impatto che ci permettono di valutare dal punto di vista storico-artistico il territorio e di andare alla riscoperta del turismo lento, il cammino a piedi – afferma la direttrice dell’Archivio di Stato di Terni Cecilia Furiani . E’ nostro interesse valorizzare l’Umbria minore, gli aspetti meno conosciuti del territorio e garantire la conoscenza di realtà poco note. Abbiamo voluto implementare questa iniziativa con una mostra di unità cartografiche prese dai nostri archivi, si tratta principalmente di disegni , acquerelli, dell’archivio storico del Comune di Terni ma non solo perché c’è un disegno particolarmente interessante che risale al XVI-XVII secolo appartenente a un istituto privato che ci permette di vedere la Valnerina di quel periodo”.
Nel video la dottoressa Furiani illustra le cartografie.