Un fatturato di 7 milioni di euro, oltre 350 addetti, 140 le strutture, dislocate in 10 regioni, gestite tra musei, biblioteche, centri di didattica e teatri. Sono i numeri della cooperativa “Le Macchine Celibi”, da gennaio scorso nuovo gestore del Polo museale Caos di Terni, che oggi si è presentata alla città.
“Abbiamo un’esperienza trentennale – ha evidenziato il presidente de Le Macchine Celibi Carlo Terrosi – un’esperienza anche di quello che è lo stato dell’arte oggi, di come rendere fruibile, partecipato, vivo il museo. Dal lato delle mostre vogliamo fare una proposta a 360 gradi su quella che è oggi la cultura delle immagini, la cultura visiva, che parli un po’ a tutti. Quindi un programma certo di arte contemporanea, ma anche di moda, di pubblicità, di fotografia, di fumetti, di rapporti tra arte e musica. Insomma un programma che sia coinvolgente per un po’ tutti gli strati della popolazione e che li porti frequentemente al museo. Tutto questo tramite una programmazione di piccoli eventi, piccole iniziative che siano occasione, per i residenti ed i turisti, per frequentare il museo più volte nel corso dell’anno. Ad esempio in autunno ci piacerebbe fare “il tè delle muse”: un esperto racconta un’opera della collezione museale mentre il pubblico prende un tè. Poi, covid permettendo, vorremmo riprendere la frequentazione delle scuole con visite guidate e laboratori didattici, il sabato e la domenica, invece, avremo delle iniziative per le famiglie”.
“E’ importante – ha detto il vicesindaco Andrea Giuli – far conoscere programmi di massima, prospettive, metodologie e impostazioni in linea con le linee culturali che l’assessorato ha voluto inserire lo scorso anno in sede di bando. Linee che parlano chiaramente di coprogrammazione, condivisione e coordinamento da parte del Comune, ferma restando l’autonomia propositiva del gestore. In tal senso, abbiamo già cominciato degli incontri mensili tra assessorato e gestori. Sarà un approccio aperto alla città, dove una parte importante avrà la valorizzazione e la promozione dei musei e delle loro collezioni. La scelta fatta dall’assessorato alla cultura – ha aggiunto Giuli – è quella di ragionare in termini di sistema con il territorio e con la proposta turistica nell’ottica di valorizzare sia la cultura contemporanea sia le collezioni legate al passato come quelle del museo Archeologico. Le Macchine Celibi, Covid permettendo, al prossimo salone del turismo culturale di Firenze avranno un loro stand dove promuoveranno lo stesso museo Giontella di Terni. Non solo. Tengo a sottolineare che in un anno e mezzo abbiamo aumentato la disponibilità del patrimonio museale cittadino di circa 4 milioni di euro, tra Talamone, la scultura di Kostabi, il quadro disperso di Metelli recuperato in Liguria e il dipinto della francese Beuplan. Non mi pare poco”.
Sabato 18 luglio alle ore 17 si inaugura la mostra, che sarà visibile fino al 13 settembre, “Retoriche del corpo” a cura del critico e ricercatore del Dams di Bologna Pasquale Fameli. L’esposizione è un piccolo, ma significativo spaccato della ricerca performativa degli anni Settanta attraverso alcuni documenti video provenienti dall’archivio de Le Macchine Celibi. Al centro di queste azioni vi è fondamentalmente il corpo dell’artista inteso come “corpo sociale”, ossia come medium imprescindibile per esperire affetti, relazioni, conflitti, rituali e costruzioni identitarie. Il percorso espositivo, allestito all’interno della Sala Ronchini, project room del Centro Arti Opificio Siri di Terni, si snoda attraverso operazioni iconiche dell’arte di quegli anni: ‘Art must be beautiful, artist must be beautiful’ (1975) di Marina Abramović, ‘Documentario N. 3’ (1977) di Vincenzo Agnetti, ‘I like America and America likes me’ (1974) di Joseph Beuys, ‘Ciò che sempre parla in silenzio è il corpo’ (1974) di Alighiero Boetti.
Il giorno seguente all’inaugurazione, domenica 19 luglio alle ore 17, si terrà la conferenza “Le vie della performance nell’arte degli anni ’70”, un approfondimento sui temi della mostra.
Domenica 26 luglio e domenica 2 agosto saranno organizzate due visite gratuite e guidate con un’esperto, sia al Museo De Felice che al museo Archeologico.