“Viste anche le tante difficoltà di questo terribile periodo, nell’atto abbiamo chiesto di revisionare il metodo di pagamento, ovverosia introdurre la possibilità di pagare la mensa anche tramite singoli buoni pasto. In questo modo le famiglie potranno pagare solo il servizio di cui effettivamente usufruiranno”.
A sostenere l’iniziativa attraverso un atto di indirizzo, il consigliere comunale di UNITI PER TERNI, Emanuele Fiorini.
Una soluzione che al Comune di Terni non costerebbe un centesimo.
Il Comune, in questo caso, sostiene Fiorini “deve mettere solo volontà e capacità per modificare alcune regole” relative al pagamento della refezione scolastica. L’atto di indirizzo, stilato da Fiorini insieme a un genitore, e frutto di un confronto con tanti altri genitori, verrà depositato nei prossimi giorni
Ad oggi – ricorda Fiorini – il servizio di mensa scolastica alla scuola dell’Infanzia comunale e statale e alla scuola Primaria a tempo pieno, è affidato in concessione alla Gemos Soc. Coop. dall’anno scolastico 2017/2018. Per usufruirne è previsto il pagamento di una retta mensile, dovuta anche laddove il bambino sia assente da scuola fino a 29 giorni consecutivi. Solo se l’assenza si protrae per almeno 30 giorni consecutivi si può chiedere una riduzione della retta nella misura del 50%.
Per l’anno scolastico che sta per iniziare, in ottemperanza a quanto stabilito al fine di contenere la diffusione del COVID-19, è previsto che i bambini non possano andare a scuola se presentano tosse o raffreddore, dunque mancheranno più volte in un mese considerando che per un bambino nel periodo invernale prendersi il raffreddore è molto frequente. Le famiglie, però, saranno obbligate a pagare la retta per intero.
Da qui la necessità di mettere in campo soluzioni che permettano alle famiglie di pagare quello che i loro bambini realmente consumano.