È importante che i figli, soprattutto se minorenni, abbiano la possibilità di incontrare i genitori reclusi. Per rendere questi incontri più sereni, cercando di creare una sorta di ‘isola felice’ per i più piccoli, nel carcere di vocabolo Sabbione a Terni è stata creata “l’Area verde”, un giardino attrezzato con giochi realizzato in collaborazione con il Soroptimist International d’Italia.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte le autorità civili e militari.
“Il Soroptimist International d’Italia si occupa da molti anni dei diritti dei minori, ha affermato la presidente nazionale Soroptimist Giovanna Guercio, dal 2011 quando iniziò a realizzare le aule d’ascolto protette nei tribunali per l’audizione dei minori e da lì sono scaturite tante iniziative, sempre realizzate in collaborazione con le istituzioni. Oggi abbiamo avuto il piacere di inaugurare questo bellissimo spazio verde nell’ambito della casa circondariale di Terni, uno spazio che sicuramente sarà molto gradito ai figli dei detenuti che verranno qui a far visita ai loro genitori e che nel momento in cui vedranno questo spazio dimenticheranno tutto il resto, tutto quello che c’è intorno e si lanceranno verso i giochi perché questa è la loro natura. Da quel momento ricorderanno questo e porteranno a casa e nel loro cuore il papa e questo spazio di gioco e di divertimento”.
“È fondamentale, ha aggiunto la presidente del Soroptimist di Terni Stefania Capponi, quando il minore ha un incontro con il proprio padre, che in qualche modo dimentichi il luogo dove si trovano. Quello che va preservato è il rapporto genitoriale padre figlio e per fare questo sono necessari luoghi accoglienti, a misura di bambino cosicché il minore dimentica in quell’ora, qualche volta sono anche quattro di colloquio con il genitore recluso, che il proprio padre è privato della libertà personale. Per lui è semplicemente un incontro con il genitore in uno spazio ludico.“
“Abbiamo inaugurato quest’aria verde, un giardino, ha detto il direttore della casa circondariale di Terni Luca Sardella, in cui i detenuti possono effettuare i colloqui con i familiari in particolare i bambini in un ambiente che sia il più possibile accogliente. L’impegno che i detenuti hanno dimostrato nella gestione di questo spazio, nella creazione di questo ambiente, è veramente lodevole e li spingerà sicuramente a intraprendere un cammino diverso nella vita che poi riprenderanno fuori da qui.”