Una recente sentenza del Tar del Lazio ha dato ragione agli ambientalisti della valle del Mignone pertanto il completamento della Orte-Civitavecchia dovrà passare per un progetto alternativo.
Sulla vicenda interviene l’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti, Enrico Melasecche.
DI ENRICO MELASECCHE
La recente sentenza del TAR che ha dato ragione agli ambientalisti che tutelano il “falco grillaio” che nidifica nella Valle del Mignone fra Monte Romano e Civitavecchia riporta in evidenza, se mai ce ne fosse bisogno, la necessità di affrontare, con maggiore pragmatismo, il problema di quella direttrice fondamentale verso il Tirreno non solo per il Viterbese ma per vaste aree dell’Italia Centrale a cominciare dall’Umbria. Riteniamo quindi non opportuno continuare in una sorta di braccio di ferro, quasi ideologico, bloccando il completamento di quella trasversale Rieti, Terni, Orte, Civitavecchia di cui si parla da troppi decenni, ferma alle forche caudine di Monte Romano. E’ indispensabile per il turismo delle aree interne, per le molte attività produttive, dalle industrie olearie dello spoletino, a varie industrie meccaniche, alle acciaierie di Terni che soffrono ancor oggi la distanza dal mare ed attendono un indispensabile collegamento stradale veloce. Facciamo un appello al Commissario nominato dal Governo perché, dopo che si è pronunciato il TAR, serve coraggio e concretezza, a maggior ragione dopo che il Gruppo Arvedi, acquirente dell’AST, sembra voglia farne “un gigante mondiale” per cui occorre risolvere definitivamente e con urgenza il problema dei fattori localizzativi essenziali per rilanciare il sito. Per queste ragioni ribadiamo la necessità di uno scatto di reni, mettendo ad un tavolo le due Regioni, i comuni interessati al percorso, MIMS e ANAS affinché si parta immediatamente con il primo stralcio per superare l’abitato di Monte Romano mentre nel frattempo si attivano le procedure autorizzative per il progetto alternativo sulla Valle del Ranchese in modo da cominciare ad utilizzare il finanziamento di 470 milioni stanziato da vari anni. Necessita inoltre anche una ferrovia diretta riaprendo ad esempio la Orte-Capranica-Civitavecchia perché oggi i coils di acciaio inox viaggiano da Terni verso Sud, transitano al centro di Roma a due passi dal Vaticano, poi vengono riportati verso Nord a Civitavecchia.
La giunta Tesei ha l’ambizione di voler conseguire un risultato storico, quello di rompere l’isolamento dell’Umbria. I risultati lusinghieri fin qui ottenuti sul prossimo ripristino della FCU, il potenziamento della Orte-Falconara, la realizzazione Tre Valli e la ripartenza della E78, oltre ai non pochi altri progetti in corso, non completano il quadro delle problematicità che stiamo affrontando. Rimane prioritario l’obiettivo della velocizzazione della Foligno-Perugia-Terontola su cui abbiamo aperto un confronto con i vertici nazionali di RFI come puntiamo al doppio sfondamento ad Ovest, su ferro e su gomma, verso il Porto di Civitavecchia. Parteciperò nei prossimi giorni ad un incontro, alla presenza di rappresentanti nazionali del gruppo RFI per ribadire l’interesse della nostra Regione ad ottenere questi collegamenti sempre più veloci e razionali, sia per viaggiatori che per le merci.
LA NOTIZIA DELLA DECISIONE DEL TAR DEL LAZIO