Alla vigilia della sua partenza, il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni Pasquale Chiarelli così commenta le note politiche e sindacali divulgate a mezzo stampa nei primi giorni di settembre.
“Intanto, va precisato che i cittadini, in autonomia o tramite le associazioni che li rappresentano, dovrebbero presentare reclami e segnalazioni all’URP, che è il servizio preposto ad interfacciarsi con la direzione aziendale per trovare soluzioni concrete alle problematiche riscontrate. Ed è quanto dovrebbe fare, secondo la mission propria dell’associazione, anche il ‘Tribunale per i diritti dei malati’ che, come accade a livello nazionale, ha sempre avuto un canale diretto anche con la direzione: a Terni, invece – scrive Chiarelli – i suoi rappresentanti, anziché contattare subito la direzione per cercare di trovare insieme una soluzione (salvo rarissimi casi, in cui peraltro sono state date immediatamente risposte e soluzioni alle questioni portate all’attenzione), preferiscono ricorrere alla visibilità offerta dalla stampa con il risultato (non si sa se anche l’obiettivo) di creare confusione, fare a volte disinformazione e, sempre, minare la fiducia dei cittadini nei confronti della sanità.
L’accanimento continuo e metodico – e troppo spesso sterile – non può che essere di ostacolo a chi, lavorando quotidianamente per superare le oggettive difficoltà emerse in questi anni nel mondo della sanità pubblica, sempre più spesso si trova costretto a dover replicare, almeno per non lasciare gli operatori sanitari nella loro solitudine e i cittadini nel disorientamento o nella disinformazione, rubando tempo prezioso a coloro che lavorano in ospedale.
In questi giorni si è parlato di pazienti oncologici nei letti in corsia. Non ci sono letti in corsia in Oncologia, dove nei primi sei mesi del 2022 le persone curate ed assistite sono pari o superiori (ricoveri ordinari e diurni) rispetto al 2019, ma è vero che può capitare che alcuni pazienti oncologici ricoverati stiano in corridoio e in appoggio in altri reparti. Nessun paziente, che sia o meno oncologico, dovrebbe stare in corridoio, ma cos’altro dovremmo fare: negare loro assistenza e cura? E lo stesso discorso lo si potrebbe fare per il Pronto Soccorso e i tempi di attesa dilatati per i casi non urgenti: davvero sarebbe meglio, per contenere il sovraffollamento, cominciare a respingere i malati?
Veniamo alla lista di attesa per le visite in Otorinolaringoiatria: non ci risultano richieste per overbooking da parte di Punto Zero.
Questione Urologia: le tre strutture di Urologia lavorando in team riescono a superare la lieve carenza di medici (due dirigenti medici hanno smaltito le ferie per cessazione del rapporto di lavoro dal 1° settembre, ma hanno collaborato per le reperibilità nel periodo delle ferie estive) e la graduatoria disponibile per le sostituzioni non è stata utilizzata nel rispetto delle indicazioni regionali. Le sedute operatorie urologiche, come per tutte le altre specialità, vengono assegnate in base alla disponibilità degli anestesisti (questo è il vero problema nazionale: la carenza di anestesisti), dando priorità, necessariamente, al trattamento delle patologie oncologiche. Nel frattempo noi continuiamo a ricevere anche tanti elogi rivolgi ai professionisti del polo urologico, per la qualità delle cure e dell’assistenza offerte.
Liste di attesa della specialistica ambulatoriale? Va chiarito o ricordato che l’Azienda ospedaliera di Terni dal 01/07/2022, in applicazione del PRGLA (Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa) 2022-2025, è entrata nel percorso di tutela regionale. Pertanto le liste di attesa di Terni sono le stesse di tutta la regione e non si può parlare di liste di attesa dell’ospedale di Terni: come da delibera regionale, per ogni visita richiesta viene dato il primo posto disponibile nell’ambito di tutto il territorio regionale. Non si capisce, quindi, se si ignori o si voglia dimenticare questa novità organizzativa regionale. Come è già noto alla Regione e a Punto Zero, l’ospedale di Terni ha applicato tutte le procedure richieste e previste nella suddetta delibera, ha attivato la piastra ambulatoriale interna e riorganizzato la distribuzione delle attività nelle piastre precedentemente esistenti, ha formato tutti gli specialisti alle nuove modalità di presa in carico e monitora tutte le attività, attenendosi alle indicazioni ricevute.
Al netto degli attacchi strumentali o, comunque, delle costanti e reiterate imprecisioni fatte circolare da parte di chi parla di sanità (come è possibile, per esempio, che a un rappresentante che parla per conto e a favore dei cittadini non sia chiaro che i fondi del PNRR sono rivolti solo a certi tipi di interventi e prevalentemente nell’ambito della sanità “territoriale”?), che possono preparare il terreno per incontri sindacali o scontri politici, a volte sembra che ci si dimentichi che il centro dell’interesse deve restare la persona malata. E per centrare l’obiettivo, se realmente l’obiettivo è comune, il dialogo costruttivo resta l’unica arma vincente”.