Sono stati 8.561 i pazienti presi in carico dal pronto soccorso dell’ospedale di Terni nei mesi di gennaio e febbraio 2024. Di questi, 361 in codice rosso.
La media è di 140 accessi al giorno.
Lo rende noto la direzione dell’Azienda ospedaliera Santa Maria.
Negli stessi 60 giorni sono state effettuate 3.028 procedure interventistiche in ospedale (più di 50 al giorno di media) di cui 358 in favore di pazienti trasportati in sala operatoria in emergenza- urgenza; 215 con diagnosi di patologia neoplastica sottoposti a intervento chirurgico, 147 pazienti con diagnosi di frattura.
Per quanto riguarda le principali patologie tempo-dipendenti, solo nel periodo gennaio-febbraio 2024, 21 pazienti con diagnosi di ictus cerebrale sono stati sottoposti a trattamenti di rivascolarizzazione endovascolare e fibrinolitica. Sono stati trattati 85 pazienti con diagnosi di infarto miocardico acuto, di cui 25 in emergenza/urgenza sono stati presi in carico e trattati con angioplastica coronarica; inoltre, nell’ambito della cura di pazienti con patologia cardiologica complessa, sono state effettuate 10 procedure interventistiche cardiologiche di alta specialità.
Sempre in ambito cardiologico, nei primi due mesi del 2024, l’ospedale di Terni ha trattato 112 pazienti con aritmia cardiaca: di questi, 31 con quadro clinico molto complesso sono stati sottoposti a trattamenti di ablazione in elezione e in emergenza-urgenza. I restanti 81 con anomalie del ritmo cardiaco sono stati sottoposti a procedure di elettrostimolazione con impianto di pacemaker e defibrillatori, utilizzando tecniche e dispositivi avanzati. Sono stati trattati 121 pazienti con patologia vascolare di cui 48 sottoposti a interventi chirurgici complessi (aneurismi, stenosi carotidee) e 55 a procedure di radiologia vascolare interventistica; nello stesso periodo, sono stati trattati chirurgicamente 49 pazienti con patologie cerebrali, oltre a 118 pazienti con patologia della colonna, di cui 20 trattati con procedure di neuroradiologia interventistica.
A integrazione di questi dati, per rendere ancora più evidente la capacità dell’ospedale di Terni di trattare casi complessi di alta specialità anche in emergenza-urgenza, provenienti anche da fuori regione, la direzione dell’azienda fa un lungo elenco dei più significativi casi clinici trattati nei primi giorni di marzo.
Anche a seguito della elevata attrattività extraregionale, l’ospedale di Terni da anni “soffre”, come la maggior parte dei principali ospedali italiani sedi di DEA di II livello, di situazioni di sovraffollamento che determinano innegabili disagi in termini di accoglienza per i pazienti in Pronto soccorso e nei reparti.
“In questo contesto – sottolinea ancora l’azienda ospedaliera di Terni – non viene mai meno l’adeguata cura del paziente. La direzione aziendale, negli ultimi mesi, di concerto con la USL Umbria 2 e con la direzione regionale, sta rafforzando il necessario supporto dei servizi e delle strutture territoriali in favore dell’azienda ospedaliera al fine di ridurre l’accesso inappropriato al Pronto Soccorso e di facilitare la presa in carico territoriale dei pazienti al momento della dimissione ospedaliera. È fondamentale considerare l’opportunità di rivolgersi alla struttura più adeguata, a seconda del livello di gravità e di urgenza che ciascuna condizione comporta, rivolgendosi anche al medico di medicina generale, o ai distretti o alle strutture sanitarie di primo livello”.