All’offerta ricettiva del territorio ternano, alberghiera ed extralberghiera, è dedicata l’indagine di Confcommercio Terni e Federalberghi Umbria presentata questa mattina agli interlocutori istituzionali ed economici nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Terni, in un incontro che ha avuto per tema Ospitalità e Territorio.
Primo risultato dell’indagine è la consistenza e vitalità dell’offerta ricettiva extralberghiera nei comprensori del ternano, narnese, amerino e in Valerina. Tanto da spingere Confcommercio Terni ad affermare che questa tipologia di offerta ricettiva costituisce ormai una componente fondamentale per lo sviluppo turistico del territorio, sia per i numeri che la rappresentano che per la dinamicità espressi dalle imprese.
Sulle 6.600 strutture regionali che offrono poco meno di 100 mila posti letto, la ricettività extra-alberghiera concorre per il 93,3% delle strutture e per il 74,2 % dei posti letto.
Più che normale che Confcommercio e Federalberghi abbiano voluto conoscere più a fondo oltre al comparto alberghiero anche la ricettività extra-alberghiera: un settore eterogeneo e complesso che è cresciuto negli anni e che si sta rivelando sempre più attrattivo.
Questi i temi approfonditi negli interventi di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria; Gianni Daniele, Vicepresidente della Provincia di Terni; Claudio Torcolacci S.P.S. Servizi Per lo Sviluppo che ha presentato l’indagine; Ivana Jelinic, amministratore delegato ENIT; Simone Fittuccia, presidente di Federalberghi Umbria e Paola Agabiti, assessore al Turismo Regione Umbria. Ha coordinato il presidente di Confcommercio Terni Stefano Lupi.
“Il turismo è ormai diffusamente riconosciuto come potenziale driver di sviluppo per questo territorio”, sostiene Confcommercio Terni.
“L’analisi e la conoscenza dell’offerta ricettiva, sia della componente alberghiera che di quella extralberghiera, diventa quindi un aspetto fondamentale per aumentare il grado di attrattività del territorio. Con l’indagine presentata oggi, vogliamo fornire un contributo di qualità agli attori chiamati a definire i contenuti della promozione turistica.
D’altra parte, in uno scenario di riferimento in rapida evoluzione, l’acquisizione di nuovi elementi conoscitivi è strategica anche per le imprese turistiche, chiamate a rimodulare e adeguare costantemente i propri servizi per rispondere al meglio e in tempo reale alle nuove esigenze del mercato.
Siamo convinti che una organizzazione come Confcommercio, fortemente legata al territorio, abbia un ruolo decisivo anche nell’accrescere il livello di competitività di una destinazione turistica. Da un lato, accompagnando le imprese lungo il percorso di crescita nel livello qualitativo dei servizi offerti; dall’altro, in qualità di stakeholder, stimolando l’adozione di politiche finalizzate a promuovere efficacemente il sistema turistico locale”.
L’INDAGINE CONFCOMMERCIO E FEDERALBERGHI
Considerate le finalità dell’analisi, ovvero rappresentare al meglio gli aspetti quantitativi e qualitativi dell’offerta ricettiva, si evidenzia che lo studio del settore extra-alberghiero è stato circoscritto alle aziende maggiormente strutturate, ponendo il limite minimo di 10 posti letto.
Il questionario utilizzato per l’indagine, somministrato con il metodo CATI, è articolato in sei sezioni finalizzate a fornire informazioni e dati sugli aspetti maggiormente rappresentativi: descrizione della struttura, servizi offerti, organizzazione, commerciale, target clienti e piani strategici.
L’indagine ha coinvolto 90 aziende, di cui 21 del settore alberghiero che corrisponde al 52,5% del totale e 69 di quello extralberghiero pari al 39% del totale localizzate nei comprensori ternano-narnese-amerino e Valnerina. Le prime offrono 1333 posti letto mentre gli intervistati dell’extralberghiero ne forniscono 1398. Entrambe le tipologie di offerta ricettiva sono presenti sul mercato con servizi di base ben strutturati e si rapportano con la clientela con una buona gestione di accoglienza, in grado di informare i turisti sul territorio e sulle eccellenze turistiche presenti. I due terzi delle strutture alberghiere hanno una formula organizzativa che evidenzia un mix tra soci, familiari e dipendenti con un numero medio di 6 dipendenti, mentre nell’extralberghiero è prevalente la gestione familiare, e per l’ulteriore quota del 44% si riscontra un mix tra familiari e dipendenti, con un numero medio di 4 unità occupate. Per l’aspetto commerciale si rileva che la quasi totalità dei siti web degli alberghi è gestita internamente e comunque il 58% dei siti dispone della sezione per le prenotazioni. Per i tre quarti degli intervistati, le transazioni commerciali sono gestite attraverso le OTA (OnLineTravelAgencry) , a cui viene riconosciuto una fee (parcella) tra il 15 e il 20%. Nel settore extralberghiero l’incidenza delle OTA per la vendita dei servizi interessa il 31% delle prenotazioni ed attraverso il proprio sito le strutture acquisiscono direttamente il 18% delle prenotazioni. Gli ospiti degli hotel per la metà hanno come scopo del viaggio il turismo classico, mentre il 43% è classificabile nella alla categoria “affari”, sono in prevalenza assoluta adulti (58%), italiani, provenienti dal centro/centro-sud che soggiornano per il 54% nel weekend. Nel settore extralberghiero, l’80% degli ospiti soggiorna a fini turistici ed il 17% per affari. Il 38% degli arrivi è costituito da famiglie con bambini ed anche in questo caso la fascia di assoluta prevalenza è quella degli adulti, per due terzi italiani provenienti prevalentemente sempre dal centro e dal centro sud. I clienti sono “sempre diversi”.
Per entrambi i settori dell’offerta ricettiva, sul versante strategico, gli operatori si dichiarano disponibili ed interessati a condividere e partecipare alla realizzazione di piani strategici di sistema, in una visione unitaria regionale.