“Ho depositato un’interrogazione al Ministro della Cultura per accendere i riflettori sul teatro comunale di Terni Giuseppe Verdi”.
Così in una nota la senatrice umbra M5s Emma Pavanelli che spiega come esso sia “l’esempio di un classico teatro all’italiana del 1849 con un totale di posti pari a 1.214 e che, durante la seconda guerra mondiale, divenne bersaglio di un bombardamento che lo distrusse in parte. Negli anni la storica struttura ha subito trasformazioni, demolizioni, rifacimenti a secondo delle esigenze del tempo, ma nel 2015 la Soprintendenza regionale ha emesso un Decreto di vincolo sottoponendo il bene, descrivendo sia la parte ottocentesca ancora esistente che la parte del cinema-teatro del 1949. Successivamente, aggiunge la senatrice, l’Amministrazione comunale in dissesto finanziario ha indetto un concorso internazionale, per il progetto di un teatro “ridotto” a 200 posti. Il progetto vincitore, però’, non ha rispettato il decreto della Soprintendenza rendendo il teatro una struttura definita da molti esperti del settore assolutamente inutile alla sua vocazione di intrattenimento e luogo di cultura. Come se non bastasse, sussisterebbe un possibile conflitto di interessi tra un membro della commissione giudicatrice e i vincitori del progetto. Terni e i suoi cittadini meritano di riappropriarsi del teatro Verdi, auspicando il mantenimento del complesso con le trasformazioni subite nel tempo. Per questo ho ritenuto opportuno informare il ministro alla Cultura per valutare eventuali anomalie relative al concorso di progettazione, vigilare sulla possibilità di un conflitto di interessi e garantire la ricostruzione di un teatro all’italiana ottocentesco – conclude Pavanelli – rispettando i vincoli degli organi competenti”.