Il Coordinamento donne della Cgil di Terni, alla luce di quanto avvenuto con la sospensione di fatto delle prestazioni ospedaliere di Narni ed Amelia, esprime forte preoccupazione rispetto alla piena applicazione della legge 194.
L’interruzione volontaria di gravidanza, per la provincia di Terni, veniva svolta negli ospedali di Orvieto e Narni. Stando a quanto comunicato dal Commissario della Usl 2 Massimo De Fino, quest’ultimo nosocomio si trova ora in assenza di medici anestesisti e personale del comparto di sala operatoria, spostati verso la struttura Covid di Spoleto, pregiudicando di fatto l’accesso alla Ivg, un diritto delle donne, legato peraltro a precisi tempi stabiliti dalla legge. Nella disperata e male organizzata corsa contro il virus, in assenza di programmazione e progettualità, si stanno così producendo danni enormi per la cittadinanza in termini di riduzione di servizi e diritti.
Il Coordinamento donne della Cgil di Terni chiede rassicurazioni e dettagli circa la corretta applicazione della legge 194 nella nostra provincia, chiede altresì di rivedere la delibera della Regione Umbria sull’uso della pillola Ru486 per l’interruzione volontaria di gravidanza per via farmacologica, che ancora oggi impone il ricovero in regime ordinario, andando così a gravare ulteriormente sulle strutture ospedaliere.
Si richiede alla Regione di adeguarsi alle linee di indirizzo aggiornate ad agosto ed emanate dal Ministero della Salute, che prevedono l’estensione da 7 a 9 settimane di gestazione e la somministrazione del farmaco presso strutture ambulatoriali pubbliche autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure in day hospital.