“Purtroppo l’albero storico è morto. È morto per i lavori fatti in precedenza che hanno rotto tutte le radici ed è morto perché sta marcendo alla base, quindi ha un pericolo di caduta. Sarà nostra cura darle la perizia del tecnico che dice che l’albero non è recuperabile in nessun modo. Quindi per questo motivo si è pensato all’abbattimento. Come tutti gli alberi che vengono abbattuti a Terni, vengono abbattuti solo ed esclusivamente se sono tecnicamente morti. Non sono qua per tagliare gli alberi. Se troviamo una soluzione diversa io sono disposto al dialogo. Ma il tecnico ha detto che non c’è, purtroppo”.
Lo ha detto questa mattina il sindaco di Terni Stefano Bandecchi in risposta a un’interrogazione del consigliere di Forza Italia Francesco Ferranti in merito all’annunciato abbattimento del pino di Corso Tacito.
Sembrerebbe quindi che il pino verrà abbattuto. “Siamo mortali”, ha chiosato il sindaco Bandecchi.
In sede di replica però sia il consigliere Ferranti che il consigliere Josè Maria Kenny di Innovare per Terni invitavano il sindaco ad approfondire la questione.
In particolare Kenny ha sostenuto che nelle perizia “non c’è scritto che l’albero è morto o è marcio, presumono che possono esserci dei problemi nella parte inferiore, quella interrata. Per fare questa determinazione – ha detto Kenny – bisognerebbe dissotterrare l’albero e lavorare sull’aiuola. L’unica indicazione certa è che l’albero è inclinato e che il modello usato al computer per determinare l’indice di sicurezza ha dato il risultato di 1,91, al di sotto del limite fissato a 2. Quindi non c’è un pericolo imminente che richiede l’abbattimento immediato. C’è lo spazio per fare uno studio più approfondito – ha aggiunto Kenny – e quindi aspettare uno, due mesi, poi se le perizie e gli studi lo confermano, questo sarà”.
E il sindaco , a microfono spento, ha detto che “a questo punto penso che approfondiremo. Io non ho letto la perizia, se è vero quello che dice, andiamo a vedere, andiamo a scavare”