Arresti e denunce in un’operazione della Polizia di Terni che ha fermato una banda di taccheggiatori che aveva già colpito in città. Il pomeriggio di venerdì 26 maggio, è giunta una segnalazione alla Sala Operativa della Polizia di Stato di Terni, in cui si riferiva che due giovani donne, dopo aver tentato di rubare merce in un esercizio commerciale della zona di Borgo Rivo, si erano allontanate a bordo di un’autovettura guidata da un uomo, della quale era stata fornita la targa. Le pattuglie delle Volanti, già in servizio di controllo del territorio, si sono subito messe alla ricerca del veicolo e dopo circa un’ora sono intervenute in un altro esercizio commerciale, dove era stata segnalata la presenza di persone che stavano rubando le merci esposte sugli scaffali. Al loro arrivo, gli agenti hanno visto un uomo correre scalzo, rincorso da tre dipendenti del negozio, che raggiunta un’auto all’interno della quale erano già salite due donne e un uomo, tutti di etnia Rom, stava per sedersi dal lato del conducente. La vettura era proprio quella che era stata segnalata in precedenza e a quel punto una Volante ne ha immediatamente bloccato l’uscita dal parcheggio. Sentito dagli agenti, l’uomo che stava fuggendo scalzo, ha dichiarato che durante la corsa aveva perduto le ciabatte e insieme alle due ragazze ha riferito che, mentre si trovavano nel negozio, erano stati, a loro avviso, osservati e seguiti dai commessi in modo insistente, tanto da essersi sentiti in imbarazzo rispetto agli altri clienti presenti; per questo motivo avevano discusso con il personale e con la proprietaria.
Ben diversa era stata la versione dei fatti resa dal personale del negozio, che ha riferito come quel giovane insieme alle due ragazze e ad una terza, che si era già dileguata, erano entrati nel negozio, mentre l’altro ragazzo era rimasto ad attendere all’esterno. I commessi si erano allertati perché alcuni di essi, già in altre tre precedenti occasioni, erano riusciti a rubare merci in quel negozio e quindi li avevano seguiti ed avevano visto che le donne nascondevano articoli di profumeria, prodotti per la cura della persona e della casa nelle borse e sotto agli abiti e che una di esse li portava nell’autovettura. Era stato contattato il numero d’emergenza e quando le due ragazze ed il giovane stavano per uscire, erano stati invitati a fermarsi e ad attendere l’arrivo della Polizia di Stato. I tre erano comunque usciti all’esterno, e quando i commessi avevano tentato di fermarli, avevano tutti afferrato un tavolo in plastica con il quale avevano colpito un commesso alla testa, provocandogli una ferita, da dove fuoriusciva il sangue, rompendolo. L’altro commesso era stato accerchiato da tutti e cinque gli autori dei furti e preso violentemente a calci alle gambe. La proprietaria, che aveva tentato di allontanare gli aggressori, era stata graffiata alle braccia e alle mani.
I quattro giovani sono stati accompagnati negli uffici della Questura, dove si è proceduto alla perquisizione del veicolo, al cui interno è stata rinvenuta refurtiva dal valore commerciale complessivo di circa 3.800 euro, costituita dai prodotti asportati al negozio, da capi di abbigliamento e da cosmetici di altri esercizi commerciali, con ancora le etichette dei prezzi e i marchi dei negozi attaccati. Tutta la merce è stata restituita ai legittimi proprietari che hanno sporto denuncia nei confronti dei responsabili. Si è proceduto pertanto all’arresto per rapina aggravata e lesioni personali dei due uomini, che sono stati portati al carcere di vocabolo Sabbione.
Nella giornata di ieri, 29 maggio, il GIP del Tribunale di Terni ha convalidato l’arresto e disposto la loro scarcerazione, applicando la misura cautelare dell’Obbligo di Dimora nel Comune di Roma. Con l’autorizzazione della Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Perugia è stata tratta in arresto anche una delle due ragazze, in quanto minorenne, condotta all’Istituto Penitenziario per Minorenni di Firenze. L’altra donna è stata denunciata per il reato di rapina e lesioni aggravate, essendo in stato di gravidanza. Ai tre indagati maggiorenni è stata contestata l’ulteriore aggravante di aver coinvolto nel reato una minorenne e sono stati altresì denunciati per il reato di furto aggravato in concorso commesso negli altri esercizi commerciali cittadini.