Il suo destino quest’anno era incerto, ma ha superato brillantemente anche l’undicesima edizione. Stiamo parlando del Premio nazionale di Poesia “Luciana Notari”, organizzato dall’Associazione di Promozione Culturale Gutenbergdi Terni per promuovere la memoria e la conoscenza di questa poetessa ternana autrice di raccolte di singolare qualità, della quale si vuole anche ricordare l’amore e la fiducia verso il mondo animale e naturale.
Molti, come ogni anno, i partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia selezionati dalla Giuria composta dal poeta Elio Pecora presidente, Simone Zafferani segretario, Rosanna Gentili Carini, Simonetta Neri, Maria Francesca Ordeini, Paola Silvestrelli, Paola Tarani.
Due le sezioni del Premio: Poesia Edita e Poesia Inedita.
Per la prima i vincitori dell’edizione 2019 sono
1° classificato Marco Vitale, Gli anni, Nino Aragno Editore, 2018
2° classificato: Tiziano Broggiato, Novilunio, Lietocolle, 2018
3° classificato: Davide Toffoli, L’infinito ronzio, Controluna, 2018.
Menzione Speciale a Giorgio Ghiotti, La città che ti abita, Empiria, 2018 e a Pasquale Di Palmo, La carità, Passigli, 2018.
Per la Poesia Inedita
1° classificato Lavinia Frati
2° classificatoEmilia Fragomeni
Alla cerimonia di consegna dei premi, che si è tenuta nella biblioteca del Circolo Lavoratori Terni con intermezzo musicale di Alessandro Petrucci, ha presenziato anche il vicesindaco nonché assessore alla cultura Andrea Giuli.
“Non potevo mancare a questo appuntamento, ha detto, perché questo è uno dei pochi posti in cui mi sento a casa. La poesia è la mia casa, la Gutenberg è la mia casa fin da quando c’era Luciana e fino all’anno scorso ho cercato di dare una mano perché abbiamo sempre più bisogno di poesia, di bellezza e a maggior ragione in questi tempi obiettivamente abbastanza cupi e difficili. In questa nuova avventura di amministratore pubblico ne ho avuto e ne ho quotidiane, purtroppo, conferme per cui tutti voi dovete, come diceva qualcuno da me non particolarmente stimato, ma mutuo volentieri lo slogan memorabile, resistere, resistere, resistere! Non è facile, per fortuna ci siete anche voi, io in questi mesi come assessore alla cultura ho fatto quello che ho potuto. Lo sforzo per cercare, con tutti i nostri limiti, di far risorgere questa nostra, purtroppo, scellerata città non è semplice. Lo dico proprio con il cuore in mano. Ci aspetta una lunghissima traversata nel deserto irta di ostacoli. Io, quando posso, invece dei faldoni, di appalti, di delibere, quelle poche volte, apro un libro di poesie che ho sul comodino e leggo un paio di strofe, pochi versi e riesco a prendere sonno per poche ore. Una poetessa ha scritto un libro nel quale dice che la poesia salva la vita… Siccome oggi l’assessore è come un fante di trincea, è un po’ come Ungaretti, senza mischiare il sacro con il profano, che in trincea tirava fuori dalla bisaccia un libro per continuare a campare, così faccio io”.