Completati i lavori per l’adeguamento del Modulo Poli, relativi a 325 metri quadrati di superficie in cui, al termine dei lavori di ristrutturazione del Pronto soccorso, sarà trasferita la sezione OBI (Osservazione breve intensiva), che passerà da 9 a 12 posti letto. La struttura sarà dotata di un collegamento in muratura con il Pronto soccorso per una superficie di 85 metri quadrati. L’intervento strutturale completo sarà realizzato su una superficie complessiva di 575 metri quadrati e comporterà un migliore utilizzo degli spazi.
In particolare, sarà realizzata una nuova camera calda – l’area riservata all’arrivo delle ambulanze – e sarà ampliata di 180 metri quadrati l’area di osservazione dove oggi stazionano le barelle e poltrone per l’accoglienza dei pazienti. L’area esterna coperta del Pronto soccorso sarà inoltre completamente riconvertita con la realizzazione di nuovi locali per visite e monitoraggio dei pazienti più gravi. I lavori, finanziati con fondi PNRR e in coerenza con la programmazione regionale delle attività di rete dell’emergenza-urgenza, termineranno il 31 marzo 2026. Tale intervento consentirà anche di eliminare l’impatto visivo delle barelle distribuite attualmente in uno spazio troppo piccolo rispetto al fabbisogno. Inoltre saranno anche acquistate nuove strumentazioni a uso del Pronto soccorso. La Direzione Aziendale, consapevole dei problemi di spazio, ha da tempo pianificato e in parte anche già realizzato delle variazioni all’interno del Pronto soccorso. E’ stata aperta una area aggiuntiva per i pazienti in corso di studio, è stato integrato il personale infermieristico, viene garantita l’assistenza continua a tutti i pazienti in fase di studio.
Nonostante i lavori in corso, all’interno del Pronto soccorso continua la attenzione all’efficientamento dei processi organizzativi che, nei mesi di luglio e agosto, ha consentito di ridurre i tempi medi di attesa rispetto ai mesi precedenti.
L’AFFOLLAMENTO DEL PRONTO SOCCORSO
Il Pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni accoglie ogni giorno tra i 150 e i 250 accessi di cittadini che chiedono accertamenti e cure, in una percentuale del 30% tali accessi sono inappropriati in quanto le attività richieste sono di competenza delle strutture ambulatoriali del territorio o del Medico di Medicina Generale. Sono ormai fisiologici i picchi di sovraffollamento alternati a momenti di maggior tranquillità, senza che mai venga meno l’attenzione ai malati. I pazienti che apparentemente ‘stazionano in Pronto soccorso per ore’, sono pazienti per i quali viene condotto un iter diagnostico terapeutico spesso al fine di evitare il ricovero e gli accessi ripetuti al Pronto soccorso, altre volte per far sì che al momento del ricovero nelle aree di degenza il paziente non debba essere immediatamente spostato per essere sottoposto ad altri accertamenti. Il tempo trascorso in Pronto soccorso è ‘tempo di cura’, non ‘tempo di attesa’, tempo durante il quale viene posta la massima attenzione a tutte le necessità dei pazienti.