Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale di Terni, nell’ambito di competenza dello Sviluppo Economico, ha inoltrato una lettera al Governo e al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
“ll territorio di Terni – si legge nella lettera dell’amministrazione – fin dall’inizio del secolo scorso ha rappresentato un volano per la storia industriale del nostro Paese, grazie alla presenza energetica idroelettrica, alla siderurgia ed alla chimica, dando vita a due poli industriali che hanno visto anche essere la culla di importanti scoperte di livello nazionale ed internazionale.
Il lamierino magnetico e gli acciai speciali del settore siderurgico, la scoperta del polipropilene isotattico del premio Nobel Natta, la scoperta e lo sviluppo della chimica verde della Novamont, oggi Versalis, rappresentano solo alcuni degli elementi distintivi della storia tecnico scientifica del nostro territorio.
Nella attuale fase di transizione emergono alcuni elementi che possono caratterizzare ancora una volta il futuro del territorio dando un contributo alla Nazione.
La necessità di energia elettrica per un territorio ancora energivoro, che sta condizionando l’accordo di programma con l’AST di Arvedi, la necessità di rilanciare il polo chimico attraverso le produzioni Bio ma anche l’opportunità di una forte innovazione nei prodotti plastici tradizionali, la necessità di costruire un sistema di risorse atte a decarbonizzare e ambientalizzare l’ambiente rilanciando la capacità di crescita demografica sostenibile e soprattutto la presenza di un insieme di imprese PMI e multinazionali e di un sistema di ricerca scientifica e universitaria, lo caratterizzano come hub naturale per la ricerca scientifica e sperimentale per nuove tecnologie.
Il Sindaco e l’amministrazione contestualmente al sistema delle imprese che coinvolge a valle intere filiere produttive, dall’automotive all’aereospazio, dalle bio tecnologie alle nanotecnologie, si stanno impegnando al fine di creare le migliori condizioni affinché quanto affermato si realizzi.
La proposta del Governo avanzata attraverso il decreto energia di tornare a rendere cogente per il nostro Paese una propensione verso una produzione energetica nucleare, è ritenuta particolarmente interessante dal nostro territorio che in precedenza aveva già deciso di costituire un hub di ricerca e sviluppo sui vettori energetici sostenibili e recupero terre rare, che coinvolge centri di ricerca, università ed imprese, richiede la possibilità di un incontro preliminare con i ministeri di riferimento e il governo al fine di capire come il territorio può essere integrato in una rete interterritoriale e nazionale per dare il proprio contributo allo sviluppo del Paese”.