“Dal 2012 ad oggi le istituzioni politiche e gli organi di controllo hanno attuato una condotta volta a minimizzare e addirittura nascondere i dati riguardanti la contaminazione da diossina e PCB della filiera alimentare nella conca ternana che secondo quanto dichiarato dalla Usl ha origine ambientale”.
La denuncia è del Presidente della commissione garanzia e controllo Thomas De Luca e della vicepresidente Paola Pincardini che questa mattina a Palazzo Spada hanno presentato la relazione del lavoro d’inchiesta svolto dalla commissione su la “Tempestiva e corretta informazione dell’Ente in merito alla contaminazione da diossina e PCB della filiera alimentare.” Dal documento emergono le clamorose dichiarazioni da parte della USL 2 Umbria che avrebbe avuto il divieto, da parte della Regione Umbria, di diffondere i dati ambientali riguardanti la salute dei ternani. E ad oggi, cioè a sette anni di distanza, non risultano ancora informazioni relative alle sorgenti di contaminazione, così come non risultano quali criteri e modelli siano stati utulizzati nell’individuazione delle aree oggetto del monitoraggio tuttora in essere. È stato definitivamente appurato, grazie alle dichiarazioni della Usl, che il Comune è stato sempre informato delle non conformità riscontrate ma non ha agito. Dal riscontro del primo superamento del livello di azione nel latte a febbraio 2012, si legge nella relazione, le poche misure adottate sono state applicate con un ritardo di 4 anni, a maggio 2016. Misure che nella loro difficile interpretazione hanno ingenerato dubbi all’interno della stessa amministrazione, al punto che non sono stati realizzati controlli volti a verificare il rispetto delle ordinanze adottate.
Solo grazie all’intervento della commissione il comando della Polizia Locale ha appreso che le ordinanze sono da considerarsi ancora in vigore e ha quindi espresso il proprio impegno a riprendere quanto prima i controlli e siamo nel 2019.
La relazione, oltre ad essere stata approvata all’unanimità, ha ricevuto il parere favorevole da parte di tutti i consiglieri che hanno partecipato all’attività senza diritto di voto. Ora, con l’approvazione da parte del consiglio, sindaco ed assessore saranno impegnati a promuovere direttamente nei confronti della Regione le richieste poste dalla commissione che non hanno avuto risposta.