Con un investimento di circa 120 mila euro è tornato a nuova vita il palazzetto dello sport di viale Trieste, la cosiddetta “Cupola”.
La struttura di proprietà della Provincia di Terni sarà gestita fino al 2036 dall’Interamna Basket che ha ereditato, il 1 marzo del 2021 giorno della firma della convenzione, un edificio ridotto in pessime condizioni e destinato a diventare macerie.
Questa mattina c’è stato un taglio del nastro, una inaugurazione perché i lavori di ammodernamento e adeguamento, seppur ancora non terminati, però sono a buon punto. Rifatti l’impianto elettrico, l’illuminazione, l’impianto idraulico, il tabellone, i canestri che si possono anche abbassare per consentire la pratica del minibasket, adeguati gli spogliatoi, i bagni, , le porte, migliorate le attrezzature, ripitturate le pareti. Resta da adeguare l’impianto per consentire l’accesso ai portatori di handicap, sia fra il pubblico che come protagonisti nella pratica sportiva.
“Il ringraziamento va a tutte quelle persone che credono ancora in questa struttura – ha commentato l’assessore allo sport del comune di Terni Elena Proietti – che la fanno vivere e un ringraziamento va alla Fondazione Carit che è attenta allo sport, abbiamo trovato – ha aggiunto l’assessore – una situazione a dir poco allucinante ma grazie alla Fondazione, grazie alle risorse del PNRR, grazie all’assessorato ai Lavori Pubblici siamo riusciti (e riusciremo) a risistemare l’80% degli impianti sportivi presenti sul nostro territorio. Terni è una delle città maggiormente dotate di strutture sportive pro-capite, distrutte ma le ha”.
“Grazie alla nostra attività e grazie alla Fondazione Carit – dice con soddisfazione il presidente dell’Interamna Basket Francesco Ciommei – il palazzetto ha ripreso nuova vita. I lavori non sono ancora terminati – aggiunge Ciommei – quello più grande è riaprire il palazzetto ai portatori di handicap, non solo per far vedere loro partite ma per poter far giocare loro stessi”.
Nel palazzetto si può giocare a basket, pallavolo, calcio a 5, pickelball e praticare il judo e la danza.
L’INTERVISTA CON FRANCESCO CIOMMEI