Non sono mancate reazioni al rimpasto della giunta comunale di Terni e ai nuovi assessori nominati dal sindaco Leonardo Latini.
Secondo Thomas De Luca, consigliere regionale del M5S, “hanno fatto un deserto e lo chiamano Terni. Chi si meraviglia della giunta Latini, delle miserie umane e politiche che stanno caratterizzando il cosiddetto “rimpasto” dimostra di non aver capito ciò che era certo sin dall’inizio. E cioè che la mancanza di una visione stronca ogni proposta e ogni idea di futuro. Chi oggi si meraviglia dovrebbe finalmente prendere atto, con estrema amarezza, che Terni ha perso un treno fondamentale alle scorse amministrative. E che l’unica proposta politica che avrebbe davvero voltato pagina e fatto uscire Terni dalla palude economica, ambientale, sociale e culturale era quella del Movimento 5 Stelle. Purtroppo, a fronte di un progetto credibile e concreto di una città europea, la maggioranza dei ternani ha scelto altro. Una scelta che abbiamo sempre rispettato, ma che oggi dimostra in maniera ineluttabile il fallimento di una scatola vuota con sopra impressa la faccia di Salvini. Cosa c’è ancora da aggiungere quando si mandano a casa coloro che hanno fatto il loro lavoro in questi due anni e mezzo, al netto delle valutazioni di parte, mentre si promuove la gestione negazionista della questione ambientale e sanitaria della città? Mentre si fallisce clamorosamente sul piano della sicurezza e dell’ordine pubblico e per fare cassa vengono svenduti e privatizzati beni come l’acqua pubblica? In tre anni è il quarto rimpasto di giunta, senza contare gli innumerevoli cambi di casacca interni alla maggioranza perché per qualcuno gli appetiti personali vengono sempre prima del bene dei cittadini. Quando mancano totalmente politiche giovanili e del lavoro, conclude De Luca, ma si perde un mese per sistemare poltrone e strapuntini, cosa c’è altro da aggiungere?”
TERNI VALLEY
“Dimmi cosa sai fare, non chi conosci. Con questo motto cinque anni fa nasceva Terni Valley, come alternativa ad una classe dirigente che per decenni aveva seguito la logica opposta e portato la città ad essere un luogo dal quale fuggire per chi aveva talento, capacità, voglia di impegnarsi, e soprattutto assoluta indisponibilità a giurare obbedienza alle congreghe di partito che la governavano e governano. Le elezioni amministrative passate hanno segnato uno spartiacque decisivo che ci ha consegnato una diversa classe dirigente, ad oggi ben peggiore di quella precedente. Una classe dirigente inetta e incapace, famelica di poltrone e ossessionata dalle spartizioni, completamente indifferente alla domanda di cambiamento che tanti ternani ripongono in chi governa. Una classe dirigente che ha aumentato la sfiducia ed il divario sociale. Completamente fallimentare sul piano dell’innovazione, dello sviluppo economico e della tutela dell’ambiente. La cacciata di oggi del vicesindaco e assessore alla cultura, perché non organico ad alcun partito a quelle logiche che avvelenano e ammorbano la città, è l’ultimo atto. Dire al vicesindaco te lo avevamo detto a poco serve. Arrabbiarsi con lui per aver prestato il suo impegno a questa amministrazione neppure. Ne ha beneficiato la città, un qualcosa che certamente dobbiamo riconoscere e tanto ci basta. Quello che ora serve, oggi come cinque anni fa, è non rassegnarsi a ciò che viene deciso dall’alto ed essere capaci a tramutare la rabbia in speranza. La nostra esperienza ha dimostrato e vuole continuare a dimostrare questo, che è possibile mettere in campo le energie migliori per restituire ai ternani una città che gli appartiene e che da troppo tempo gli è tolta. Ciò si può fare anche senza nessuna tessera di partita, senza dover giurare fedeltà a nessuno se non a sé stessi e alla città. Combattere l’indifferenza deve essere l’impegno di tutti perché è tra l’assenteismo e l’indifferenza che poche mani, spesso non sorvegliate da alcun controllo e anche esterne dalla città, tessono la tela della vita collettiva, ed è questa la causa di tutti i mali. Noi c’eravamo, ci siamo e ci saremo – conclude la nota di Terni Valley – e siamo certi che un’alternativa si può e si deve costruire.”
LA NOTA DELLA LEGA
“La Lega condivide e supporta l’azione amministrativa del sindaco di Terni, Leonardo Latini – così in una nota il referente provinciale del partito Nico Nunzi – la Lega a Terni si rinforza con la nomina a vicesindaco di Benedetta Salvati, definita sulla base dell’ottimo lavoro svolto dall’assessore su tematiche fondamentali per la crescita e il rilancio della città seppur in una fase critica caratterizzata dalla pandemia e dal dissesto economico causato dalla sinistra. Siamo certi che tutte le forze della coalizione contribuiranno in maniera positiva al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi prefissati da questa amministrazione. In bocca al lupo e buon lavoro al nuovo assessore Federico Cini, giovane da tanti anni impegnato per la città, militante di lungo corso del partito, che saprà dare nuovo impulso all’azione amministrativa della rinnovata giunta. Benvenuta infine a Cristina Brugia, nuovo consigliere comunale della Lega”.
FRATELLI D’ITALIA
“Accogliamo le decisioni prese dal Sindaco Latini in merito al rimpasto della giunta della nostra città. Il sindaco ha riconosciuto il ruolo di Fratelli d’Italia, grazie alla qualità della nostra azione amministrativa. Si è così ridisegnato l’equilibrio della giunta. Il sindaco ha dato la giusta importanza ed il giusto peso a Fratelli d’Italia, secondo partito di maggioranza. A Maurizio Cecconelli, nostro capogruppo, spetta l’assessorato alla Cultura; lavorerà tra gli altri a stretto contatto con Paolo Cicchini, critico d’arte, storico, amante della cultura e grande conoscitore della città.
Esprimiamo soddisfazione anche per la delega al Turismo assegnata all’assessore allo Sport Elena Proietti. La crescita di Fratelli d’Italia – ribadita ormai da tutti i sondaggi – non poteva non aprire nuovi scenari anche a Terni. Buon lavoro a tutti nell’unico ed esclusivo interesse di Terni e dei ternani.”
LA NOTA DEL GRUPPO CONSILIARE DEL PARTITO DEMOCRATICO
La situazione di palese ingovernabilità che va avanti da quando l’attuale Giunta si è insediata, ha ormai raggiunto livelli grotteschi, tra la ricerca di strapuntini, seggiole e predellini, con un sindaco debolissimo, ostaggio di sgambetti interni sia dai suoi alleati che dai suoi stessi compagni di partito, in un clima che alimenta chiacchiere e pettegolezzi da cui la comunità ternana, ma la stessa istituzione vanno tutelate. Sindaco che ormai ha preso la strada dell’abbandono delle esperienze civiche, sociali e culturali verso una completa accondiscendenza ai desiderata dei partiti.
La campagna elettorale che ha portato a governare questa maggioranza si è fondata su aspre critiche alla precedente amministrazione, sul tema delle indagini in corso – finite in assoluzioni – del decoro urbano e della sicurezza. Dopo tre anni in cui tutto questo è stato ampiamente disatteso, dopo aver assistito a sfilate e tagli di nastri di progetti finanziati da precedenti eredità, è ora che il Sindaco faccia chiarezza, che spieghi in Consiglio comunale cosa sta succedendo, come mai l’assessore Bordoni ha preferito lasciare, soprattutto deleghe così calde, e le motivazioni di questo ennesimo rimpasto che si appresta a fare. E decida, dato che la boa di metà mandato è più che superata, quali sono i programmi per la città, quali i programmi di rilancio e sviluppo economico, siderurgico, chimico, quali per l’università e la ricerca, o faccia un passo indietro e ridia ai cittadini la parola, perché sia chiaro che Terni è dei ternani e non può ridursi a oggetto di guerra tra bande, più meno autoctone.
Segretaria comunale PD Terni