“Salviamo la città da un secondo dissesto”.
È il grido di allarme e di dolore dei gruppi di minoranza a Palazzo Spada M5S, PD, ‘Senso Civico’ e ‘Terni Immagina’ che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa on line sulla situazione contabile del Comune di Terni.
“È compito dell’opposizione richiamare l’attenzione su una situazione già seria, ha sostenuto Alessandro Gentiletti di ‘Senso Civico’, che in queste ore sta peggiorando. La politica e le istituzioni non si prestino a strumentalizzare il disagio, ora è necessaria la massima trasparenza e di richiamare tutti alla responsabilità”.
Vediamo i fatti, più o meno noti.
Nel 2017 il Comune di Terni ha chiesto un anticipo di tesoreria di circa 12,5 milioni di euro da restituire con la tassazione locale nel 2018. Però nel 2018 è stato dichiarato il dissesto del Comune e quella cifra è stata inserita nel bilancio dell’Organismo Straordinario di Liquidazione. La nuova Giunta, quindi, si è trovata con una situazione debitoria un po’ più leggera. Nel frattempo varie Corti dei Conti di diverse regioni si sono espresse in maniera differente ossia, quei 12.5 milioni di euro di anticipazione di tesoreria dovrebbero essere inscritti nel bilancio ordinario dell’ente anziché dell’OSL. Poco tempo fa l’Organismo Straordinario di Liquidazione ha sospeso ogni decisione in merito all’ammissione alla massa passiva del debito fino alla definizione del giudizio della Magistratura Contabile.
La novità che è emersa dalla conferenza odierna, che aumenta oltremodo le preoccupazioni sulla situazione contabile del Comune di Terni, è il pronunciamento del Ministero degli Interni che è ‘categorico e definitivo’ in merito all’iscrizione del debito nel bilancio ordinario dell’ente.
“Questo è un macigno, ha affermato Paolo Angeletti di ‘Terni Immagina’, che va ad aggiungersi ai tanti problemi della città per i quali la Giunta è in affanno.”
“Serve un confronto a tutto campo, ha sottolineato il consigliere del PD Francesco Filipponi, per scongiurare un nuovo dissesto. Chiediamo un incontro con la maggioranza, il sindaco e l’assessore Masselli perché servirebbe formalizzare un nuovo piano di riequilibrio.”
Se arriva la comunicazione della Corte dei Conti, hanno detto i consiglieri, ci sono solo 30 giorni di tempo per rispondere. Bisogna muoversi per tempo.
“La Giunta Latini, ha aggiunto Luca Simonetti del M5S, una volta sopraggiunto il dissesto, era a conoscenza della situazione. Non vorrei ci trovassimo a fare il gioco delle accuse. La precedente amministrazione ha sbagliato ed ha pagato alle urne i propri errori, chi si è candidato a governare la città doveva avere le idee chiare di quello che lo aspettava. Non è possibile pensare di approcciarsi al governo della città, tra l’altro in dissesto, senza conoscerne le difficoltà.”
“Inscrivendo quei 12,5 milioni al bilancio dell’Organismo Straordinario di Liquidazione, ha spiegato Filipponi, si è liberata la possibilità di poter utilizzare i residui attivi di mutui lasciati dalla precedente amministrazione. Quei residui di muti, circa 13 milioni 400 mila euro, l’amministrazione Latini ha potuto utilizzarli per i lavori lasciati, in via progettuale, dalla Giunta Di Girolamo.”
“È una questione importante anche politicamente, ha evidenziato Simonetti, un conto è far fronte ad un bilancio avendo le mani legate, un conto poter disporre di risorse, diciamo ‘dopate’ da una situazione contabile non chiara e poter mettere in atto una serie di provvedimenti, di cui la città ha anche bisogno, ma che magari sono anche serviti a qualche assessore per portare avanti una sorta di campagna elettorale che lo ha portato altrove. Non vorremmo, alla fine della fiera, ci trovassimo con i bilanci del Comune ‘dopati’, creando una situazione che oggi saremo chiamati molto probabilmente a ripianare”.
“Ci troviamo in questa situazione perché l’amministrazione prima non ha agito con prudenza, ha concluso Gentiletti, ora se non si muove per tempo rischia che peggiori ancora.”