Una quarantina di coppie questa mattina si è giurato amore eterno davanti alle reliquie di San Valentino nella sua basilica di Terni. E si sono scambiate la promessa di unirsi in matrimonio entro questo anno 2024.
Coloro che giungevano da più lontano erano due fidanzati dalla Svizzera. Una coppia da Ravenna, da Roma e poi dall’Umbria e da Terni.
Rispetto a prima del covid c’è stato un netto un calo della presenze (sono state anche oltre 100 le coppie presenti, in anni passati) ma non è solo colpa della pandemia che ha cambiato le abitudini delle persone è anche il fatto che ci si sposa sempre di meno. Dunque, si fanno meno promesse. E – si fa notare – in età sempre più avanzata. Infatti la coppia più giovane era formata da due trentenni. Alcune coppie hanno già figli e molte di loro già convivono.
“La promessa – ha detto il vescovo mons. Francesco Antonio Soddu rivolto ai fidanzati – non sono delle parole e neanche dei sentimenti che oggi vi sentite di condividere; lo sapete molto bene, ma è la vita che intendete fondare l’uno sull’altra e viceversa. Lo fate in chiesa e al cospetto di San Valentino. La vita ha un senso – ha aggiunto il vescovo – se fondata sul Dio della vita e della realizzazione delle sue promesse. Vi scongiuro – ha detto ancora mons. Soddu – non abbiate mai a noia questo grande insegnamento, esso è il segreto lieve e forte della vita stessa così come dice il Cantico dei Cantici: forte come la morte è l’amore. Davanti alla morte non c’è parola che tenga ma, ugualmente, davanti all’amore non c’è parola che tenga, c’è soltanto la vita davanti”.
Il vescovo ha poi ricordato che proprio oggi la chiesa festeggia la 46^ giornata della vita che ha per tema “la forza della vita ci sorprende”.
“Il segreto dell’amore – ha concluso il vescovo – è molto di più di un sentimento, è il prosieguo e la realizzazione di un sentimento (che se non ha un prosieguo è fine a stesso, prima o poi appassisce) è il percorso che dal seme porta alla pianta e alla maturità dei suoi frutti , passando attraverso le diverse stagioni della vita fino al definitivo compimento nel Signore della vita, dell’amore e delle promesse”.
Al termine della cerimonia religiosa a tutte le coppie è stata consegnata una pergamena-ricordo e poi Stefano De Majo ha rappresentato con un piece teatrale la figura di San Valentino.