“Studenti e insegnanti a casa per allerta meteo, personale Ata al lavoro. Un’incomprensibile disparità di trattamento”. Questo sostiene in una nota la FLC CGIL Terni.
“Visto il documento di allerta del Centro Funzionale Decentrato di Monitoraggio Meteo – Idrogeologico per avvisi di Criticità della Regione Umbria – spiega la FLC CGIL Terni in una nota stampa – il Comune di Terni, con un ‘ordinanza firmata dal sindaco Stefano Bandecchi, ordina la sospensione delle attività educative e didattiche nella giornata di giovedì 3 ottobre 2024 delle scuole di ogni ordine e grado pubbliche e private, compresi i servizi educativi per la prima infanzia pubblici e privati e le sedi universitarie e di alta formazione”.
Nell’ordinanza si legge espressamente che per la giornata del 3 ottobre si prevede “allerta codice arancione per rischio idrogeologico e allerta gialla per rischio idraulico, temporali e vento” e che “tali criticità possono generare situazioni di pericolo per l’incolumità pubblica”.
“Tuttavia il pericolo pubblico – sottolinea la FLC CGIL in una nota – secondo Palazzo Spada non riguarda evidentemente tutto il personale scolastico, dei servizi educativi, università e istituti di alta formazione. Mentre infatti studenti e insegnanti potranno evitare i rischi connessi all’allerta meteo restando a casa, al personale ausiliario, tecnico e amministrativo, questa possibilità non è data. Il Comune di Terni non ha infatti chiuso le scuole, ma ha semplicemente disposto la sospensione delle attività didattiche ed educative, per cui collaboratori scolastici, operatori, assistenti amministrativi, tecnici, dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi saranno costretti a raggiungere i rispettivi istituti, spesso da fuori comune, con tutti i disagi del caso. Il diritto di evitare quelle che il Sindaco, nell’ordinanza, definisce addirittura ‘condizioni di pericolo per l’incolumità pubblica’, a queste lavoratrici e questi lavoratori, non è concesso. Inspiegabilmente”.
“Ogni volta che per condizioni meteo avverse l’Amministrazione Comunale decide di intervenire su scuole, istituti educativi e di alta formazione – conclude la nota del settore conoscenza della CGIL Terni – dobbiamo assistere a un’insopportabile disparità di trattamento tra i diversi profili professionali che vi operano, incomprensibile e quasi discriminatoria, dato che il personale Ata delle scuole non è, purtroppo, esente dai rischi e dal pericolo per l’incolumità pubblica” che hanno indotto il Comune a lasciare a casa gli studenti e il resto del personale scolastico”.
“Studenti e insegnanti a casa per allerta meteo, personale Ata al lavoro. Un’incomprensibile disparità di trattamento”. Questo sostiene in una nota la FLC CGIL Terni.
“Visto il documento di allerta del Centro Funzionale Decentrato di Monitoraggio Meteo – Idrogeologico per avvisi di Criticità della Regione Umbria – spiega la FLC CGIL Terni in una nota stampa – il Comune di Terni, con un ‘ordinanza firmata dal sindaco Stefano Bandecchi, ordina la sospensione delle attività educative e didattiche nella giornata di giovedì 3 ottobre 2024 delle scuole di ogni ordine e grado pubbliche e private, compresi i servizi educativi per la prima infanzia pubblici e privati e le sedi universitarie e di alta formazione”.
Nell’ordinanza si legge espressamente che per la giornata del 3 ottobre si prevede “allerta codice arancione per rischio idrogeologico e allerta gialla per rischio idraulico, temporali e vento” e che “tali criticità possono generare situazioni di pericolo per l’incolumità pubblica”.
“Tuttavia il pericolo pubblico – sottolinea la FLC CGIL in una nota – secondo Palazzo Spada non riguarda evidentemente tutto il personale scolastico, dei servizi educativi, università e istituti di alta formazione. Mentre infatti studenti e insegnanti potranno evitare i rischi connessi all’allerta meteo restando a casa, al personale ausiliario, tecnico e amministrativo, questa possibilità non è data. Il Comune di Terni non ha infatti chiuso le scuole, ma ha semplicemente disposto la sospensione delle attività didattiche ed educative, per cui collaboratori scolastici, operatori, assistenti amministrativi, tecnici, dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi saranno costretti a raggiungere i rispettivi istituti, spesso da fuori comune, con tutti i disagi del caso. Il diritto di evitare quelle che il Sindaco, nell’ordinanza, definisce addirittura ‘condizioni di pericolo per l’incolumità pubblica’, a queste lavoratrici e questi lavoratori, non è concesso. Inspiegabilmente”.
“Ogni volta che per condizioni meteo avverse l’Amministrazione Comunale decide di intervenire su scuole, istituti educativi e di alta formazione – conclude la nota del settore conoscenza della CGIL Terni – dobbiamo assistere a un’insopportabile disparità di trattamento tra i diversi profili professionali che vi operano, incomprensibile e quasi discriminatoria, dato che il personale Ata delle scuole non è, purtroppo, esente dai rischi e dal pericolo per l’incolumità pubblica” che hanno indotto il Comune a lasciare a casa gli studenti e il resto del personale scolastico”.
“Studenti e insegnanti a casa per allerta meteo, personale Ata al lavoro. Un’incomprensibile disparità di trattamento”. Questo sostiene in una nota la FLC CGIL Terni.
“Visto il documento di allerta del Centro Funzionale Decentrato di Monitoraggio Meteo – Idrogeologico per avvisi di Criticità della Regione Umbria – spiega la FLC CGIL Terni in una nota stampa – il Comune di Terni, con un ‘ordinanza firmata dal sindaco Stefano Bandecchi, ordina la sospensione delle attività educative e didattiche nella giornata di giovedì 3 ottobre 2024 delle scuole di ogni ordine e grado pubbliche e private, compresi i servizi educativi per la prima infanzia pubblici e privati e le sedi universitarie e di alta formazione”.
Nell’ordinanza si legge espressamente che per la giornata del 3 ottobre si prevede “allerta codice arancione per rischio idrogeologico e allerta gialla per rischio idraulico, temporali e vento” e che “tali criticità possono generare situazioni di pericolo per l’incolumità pubblica”.
“Tuttavia il pericolo pubblico – sottolinea la FLC CGIL in una nota – secondo Palazzo Spada non riguarda evidentemente tutto il personale scolastico, dei servizi educativi, università e istituti di alta formazione. Mentre infatti studenti e insegnanti potranno evitare i rischi connessi all’allerta meteo restando a casa, al personale ausiliario, tecnico e amministrativo, questa possibilità non è data. Il Comune di Terni non ha infatti chiuso le scuole, ma ha semplicemente disposto la sospensione delle attività didattiche ed educative, per cui collaboratori scolastici, operatori, assistenti amministrativi, tecnici, dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi saranno costretti a raggiungere i rispettivi istituti, spesso da fuori comune, con tutti i disagi del caso. Il diritto di evitare quelle che il Sindaco, nell’ordinanza, definisce addirittura ‘condizioni di pericolo per l’incolumità pubblica’, a queste lavoratrici e questi lavoratori, non è concesso. Inspiegabilmente”.
“Ogni volta che per condizioni meteo avverse l’Amministrazione Comunale decide di intervenire su scuole, istituti educativi e di alta formazione – conclude la nota del settore conoscenza della CGIL Terni – dobbiamo assistere a un’insopportabile disparità di trattamento tra i diversi profili professionali che vi operano, incomprensibile e quasi discriminatoria, dato che il personale Ata delle scuole non è, purtroppo, esente dai rischi e dal pericolo per l’incolumità pubblica” che hanno indotto il Comune a lasciare a casa gli studenti e il resto del personale scolastico”.
“Studenti e insegnanti a casa per allerta meteo, personale Ata al lavoro. Un’incomprensibile disparità di trattamento”. Questo sostiene in una nota la FLC CGIL Terni.
“Visto il documento di allerta del Centro Funzionale Decentrato di Monitoraggio Meteo – Idrogeologico per avvisi di Criticità della Regione Umbria – spiega la FLC CGIL Terni in una nota stampa – il Comune di Terni, con un ‘ordinanza firmata dal sindaco Stefano Bandecchi, ordina la sospensione delle attività educative e didattiche nella giornata di giovedì 3 ottobre 2024 delle scuole di ogni ordine e grado pubbliche e private, compresi i servizi educativi per la prima infanzia pubblici e privati e le sedi universitarie e di alta formazione”.
Nell’ordinanza si legge espressamente che per la giornata del 3 ottobre si prevede “allerta codice arancione per rischio idrogeologico e allerta gialla per rischio idraulico, temporali e vento” e che “tali criticità possono generare situazioni di pericolo per l’incolumità pubblica”.
“Tuttavia il pericolo pubblico – sottolinea la FLC CGIL in una nota – secondo Palazzo Spada non riguarda evidentemente tutto il personale scolastico, dei servizi educativi, università e istituti di alta formazione. Mentre infatti studenti e insegnanti potranno evitare i rischi connessi all’allerta meteo restando a casa, al personale ausiliario, tecnico e amministrativo, questa possibilità non è data. Il Comune di Terni non ha infatti chiuso le scuole, ma ha semplicemente disposto la sospensione delle attività didattiche ed educative, per cui collaboratori scolastici, operatori, assistenti amministrativi, tecnici, dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi saranno costretti a raggiungere i rispettivi istituti, spesso da fuori comune, con tutti i disagi del caso. Il diritto di evitare quelle che il Sindaco, nell’ordinanza, definisce addirittura ‘condizioni di pericolo per l’incolumità pubblica’, a queste lavoratrici e questi lavoratori, non è concesso. Inspiegabilmente”.
“Ogni volta che per condizioni meteo avverse l’Amministrazione Comunale decide di intervenire su scuole, istituti educativi e di alta formazione – conclude la nota del settore conoscenza della CGIL Terni – dobbiamo assistere a un’insopportabile disparità di trattamento tra i diversi profili professionali che vi operano, incomprensibile e quasi discriminatoria, dato che il personale Ata delle scuole non è, purtroppo, esente dai rischi e dal pericolo per l’incolumità pubblica” che hanno indotto il Comune a lasciare a casa gli studenti e il resto del personale scolastico”.