“Il sindaco Bandecchi, vista la situazione critica che sta vivendo la città, ha suggerito al prefetto di chiedere l’ausilio dell’esercito, come deterrente; al di là di questo il comune altro non può fare che quello che sta facendo. A breve ci saranno 39 assunzioni con cui potenzieremo il corpo dei vigili urbani che avevamo trovato dimezzato al nostro insediamento. Invitiamo il prefetto a convocare un tavolo tecnico prendendo coscienza che la situazione di Terni non è quale quella che viene rappresentata dall’autorità preposta quando si dice che Terni è una città tranquilla. Noi non riteniamo che Terni sia una città tranquilla, la percezione di insicurezza dei cittadini è avvalorata dai fatti di questi giorni”.
Lo ha detto il vice sindaco Riccardo Corridore durante la conferenza stampa che aveva come tema la sicurezza a Terni dopo gli ultimi accadimenti di questi giorni e dopo che alcuni esercenti di Corso Vecchio hanno espresso la loro insoddisfazione affiggendo sulle loro vetrine manifesti che invitano il prefetto a prendere provvedimenti.
“Il 27 marzo, con nota protocollata, il sindaco Bandecchi – ha successivamente specificato il vicesindaco Riccardo Corridore – ha inviato una lettera a sua eccellenza il Prefetto chiedendo, tra l’altro, la possibilità di utilizzare anche a Terni il progetto nazionale che prevede la dislocazione in città di pattuglie di militari.
Si tratta di una lettera che evidenziava come la sicurezza percepita desti preoccupazione nella cittadinanza e che la sicurezza sia materia di competenza esclusiva del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”.
Quanto all’impiego dei vigilantes privati il vice sindaco ha specificato: “il comune si è impegnato a favorire il progetto di studio sulla sicurezza nel territorio comunale da parte dell’Università Cusano, della durata di un anno, con termine previsto nell’agosto 2024, impiegando personale della Securpool per 11 unità (8 in fascia notturna e 3 in fascia diurna) e relative auto in livrea nelle ore notturne, con compiti di vigilanza ai beni comunali, i cui dati saranno posti a disposizione non appena resi disponibili dai responsabili”.
“Siamo a disposizione per quelle che sono le nostre competenze che sono ben delineate all’interno del protocollo di intesa che si chiama ‘Patto per Terni sicura’, siamo a disposizione delle autorità per collaborare nel migliore dei modi e per cercare di trovare una soluzione reale a quella che è la evidente criticità della nostra città. Voglio rassicurare il prefetto sulle telecamere – ha aggiunto il vice sindaco – che stiamo installando. Se questi erano i nostri compiti, li abbiamo eseguiti in modo adeguato. Ne abbiamo installate 22 , 32 stanno per essere installate”.
Accanto al vice sindaco, durante la conferenza stampa c’è stato Raffaello Federighi, vice presidente del consiglio comunale, delegato alla sicurezza da parte del sindaco, coordinatore provinciale di Alternativa Popolare. “La sicurezza è un pre-requisito indispensabile per la vivibilità della città – ha detto Federighi – se non viene garantito un livello di sicurezza accettabile, tutto il resto diventa molto complicato”.
Federighi ha voluto sottolineare come non ci siano “alcuna contrapposizione e alcuna polemica in corso fra il comune e il comitato provinciale sull’ordine pubblico presieduto dal prefetto. C’è un atteggiamento – ha aggiunto – di leale collaborazione perché abbiamo lo stesso obiettivo”.