Usb, Cobas e Cub in piazza per protestare contro le politiche del governo.
A Terni manifestazione e sit in sotto Palazzo Bazzani, in viale della stazione, sede della Prefettura.
“Manifestiamo per dare voce e rappresentanza agli ultimi, alle masse popolari che sono state dimenticate negli ultimi 30 anni – dice Ettore Magrini Usb Umbria – in particolare rivendichiamo no alle guerre, no agli imperialismi, no ai nazionalismi, no alla Nato. Chiediamo – aggiunge Magrini – il blocco dei prezzi di luce e gas e dei beni di prima necessità, il recupero totale degli extra-profitti che hanno accumulato le compagnie energetiche (40 miliardi in 6 mesi); pretendiamo un aumento immediato di salari e pensioni al recupero dell’inflazione e il ripristino della scala mobile per l’adeguamento automatico di stipendi e pensioni al costo reale della vita. Pretendiamo anche – aggiunge ancora Magrini – l’introduzione del salario minimo a 12 euro l’ora per5 milioni di lavoratori”.
Usb non solo è contraria allo smantellamento del Reddito di Cittadinanza ma è per aumentarne consistenza e platea di fruitori “per tutti i disoccupati e le persone inabili che non possono lavorare”.
In rappresentanza di Cobas scuola Umbria è intervenuta la professoressa Patrizia Puri: “questo sciopero è assolutamente necessario – afferma – perché le condizioni di vita della maggior parte della popolazione italiana sono drammatiche e non c’è possibilità di via d’uscita se non attraverso una mobilitazione di massa perché questo governo, perfettamente in linea con i governi precedenti , ha , in breve tempo da quando si è insediato, rimandato indietro il salario minimo; continua ad aumentare la spesa militare con l’obiettivo di arrivare al 2% del Pil mentre per l’istruzione siamo sotto al 4% del Pil, se ci pensiamo, il paragone è veramente drammatico; non finanzia la sanità ; non fa pagare chi in questo periodo si è arricchito con gli extra profitti; non ha un piano per il risanamento idrogeologico e contro i cambiamenti climatici. E’ una situazione drammatica”.