Sit in dei lavoratori della Treofan davanti al Comune di Terni, questa mattina, in concomitanza con l’incontro tra il sindaco Leonardo Latini, la rsu e le segreterie territoriali. 140 famiglie cercano risposte dopo l’accordo che prevede 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per tentare la reindustrializzazione del sito. Ma sei mesi sono già trascorsi e nulla si è mosso.
“Questa mattina siamo qui sotto per per avere qualche risposta, spiega Stefano Ferminelli della Treofan, per farci sentire, perché da molto tempo aspettiamo risposte. Già a settembre dovevamo averne per quanto riguarda il piano industriale, ma settembre è passato, siamo a ottobre e ancora niente, non abbiamo risposte e tanto meno certezze. Tutti quanti noi cominciamo a sospettare perché si passa dal green ad un gruppo lituano che, si vocifera, sarebbe interessato a rilevare il tutto. Stiamo nella nebbia, giriamo, giriamo, ma siamo al punto di partenza.”
“La situazione era e rimane preoccupante, aggiunge Fabrizio Framartini della Femca Cisl, perché all’ordine del giorno non abbiamo nessuna novità ufficiale tranne il fatto che sono passati già oltre sei mesi di cassa integrazione sull’anno a disposizione. Serve in qualche modo trovare una soluzione concreta per Treofan. Il mondo politico, le istituzioni ci dicono che vorrebbero puntare sul polo chimico di Terni, bene ci diano qualche segnale tangibile perché intanto la ripartenza del polo chimico non può prescindere dalla Treofan. Se non riparte Treofan tutto il resto che abbiamo li con difficoltà sopravvive, ma non rimane tanto altro. Sappiamo che c’è qualche novità ufficiosa, ne vorremmo sapere un po’ di più in attesa, ovviamente, del tavolo ufficiale al Mise.”