Tre arresti per spaccio a Terni. I soggetti fini in carcere hanno posto in essere un modus operandi al passo con i tempi per consegnare la droga.
Nell’ultimo periodo sul territorio ternano si è avuto un netto aumento di casi di spaccio porta a porta. Probabile abbia inciso il costante aumento delle telecamere a circuito chiuso presenti in città, che rende sempre più rischiosa la vendita di sostanze in strada, sia per i pusher che per gli acquirenti.
Tale fenomeno sempre più in espansione, non è sfuggito ai Carabinieri della Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Terni che hanno iniziato un’attività investigativa monitorando i domicili di soggetti potenzialmente dediti – per specifici precedenti – a tali traffici.
Quello che è emerso sin da subito dalle attività è la fotografia di un cambiamento radicale nello spaccio, in mano a una nuova e giovanissima generazione: i nuovi pony express della droga portano la cocaina a domicilio: a casa, in ufficio, ad una festa. A Terni, ogni giorno, si muovono corrieri della polvere bianca; il delivery degli stupefacenti sta diventando il nuovo modello che sta rimodellando le tradizionali piazze di spaccio e di conseguenza, per contrastare il nuovo fenomeno, i Carabinieri stanno cambiando anche il metodo investigativo.
La consegna organizzata della droga è una rivoluzione su vari fronti, sia per i clienti, che non rischiano di essere scoperti dalle forze dell’ordine nell’atto di andare a comprarla, sia per chi la vende. Gli ordini spesso sono di modeste entità, così il corriere fermato dalle forze dell’ordine può giustificarsi con la scusa dell’uso personale e scampare all’arresto venendo subito rilasciato.
Dopo i primi recuperi di cocaina effettuati da alcuni noti consumatori locali, le indagini dei militari si sono concentrate sul modus operandi degli spacciatori: usi a prendere le ordinazioni tramite applicativi di “instant messaging” o “social network” e recapitare le dosi a domicilio, con tanto di attenzioni al “cliente” fidelizzato, con frasi del tipo: “ti scrivo quando parto, così non mi aspetti”.
Le consegne variavano da meno di un grammo a oltre dieci grammi e i clienti erano sparsi in tutto il territorio della città, sino ad arrivare a Narni, meta prediletta del capo della banda, un ventenne albanese e sua sede principale, dove era solito nascondere le dosi già confezionate, chiudendole in barattoli di vetro che appendeva sui rami di alberi, nascosti in zone boschive poco frequentate.
Le dichiarazioni acquisite dagli investigatori e la conoscenza del territorio da parte dei militari impegnati nell’indagine, durata circa cinque mesi, hanno consentito di ricostruire i movimenti della banda, i cui componenti sono stati pedinati, filmati/fotografati, intercettati telefonicamente.
Lo spacciatore, insieme a due complici, è stato arrestato nel corso dell’attività nel mese di febbraio, per detenzione ai fini dello spaccio di circa quattro chili di marijuana, appena arrivati dal Nord Italia, celati in un borsone nell’abitacolo dell’auto. E a seguito della successiva perquisizione domiciliare i Carabinieri hanno recuperato altre piccole quantità di cocaina e un bilancino di precisione per preparare le dosi da spacciare.
Circostanza che dimostrava la pericolosità dei soggetti è stata anche l’immediata evasione dei tre da quell’abitazione dove avrebbero dovuto scontare la misura dei domiciliari. Anche in quell’occasione i militari li hanno rintracciati dopo poche ore sempre nel comune di Narni e arrestati nuovamente.
Al termine delle indagini, che hanno permesso ai Carabinieri di ben delineare le responsabilità di ogni componente dell’organizzazione di spaccio e a seguito di ordinanza emessa dal Gip di Terni, sono state arrestate tre persone tra le quali, oltre al noto spacciatore albanese, la fidanzata del giovane di origine venezuelana ed un altro complice di origini libiche.
La ragazza è stata sottoposta agli arresti domiciliari, mentre gli altri due tradotti nel carcere di Terni.
Durante l’operazione di cattura, eseguita con l’ausilio del Nucleo Cinofili Carabinieri di Roma, sono stati recuperati e sequestrati modici quantitativi di hashish nelle abitazioni degli arrestati.
L’operazione rappresenta l’ennesima testimonianza dell’impegno della Procura della Repubblica di Terni nella lotta al fenomeno, ormai da tempo dilagante, dello spaccio di droga a Terni.