“Fermiamoci, non scaviamo un metro e poi discutiamo su cosa fare. Ci vuole coraggio, però lo dobbiamo avere assolutamente”.
A dirlo è Paolo Leonelli, architetto, riferendosi al progetto definitivo di ricostruzione del teatro Verdi che prevede scavi sotto terra “pesanti” per la realizzazione di un “ridotto” che avrebbe la capacità di ospitare soltanto 150 posti. “Di sale da 150 posti ce ne sono, ne facciamo un’altra?”, afferma l’architetto Leonelli che lancia e vero e proprio grido di allarme: “non ce l’ho con i progettisti, né con l’attuale amministrazione, né con quella precedente però ritengo che queste scelte siano pesanti: prevedere uno scavo di 7 metri sotto terra con edifici vicini , con la parte storica del Teatro ancora in piedi significa un rischio altissimo, uno spreco, per realizzare un nulla. Sono preoccupato come cittadino”.
“Non l’ho mai proposta questa cosa – afferma ancora Leonelli – però siccome non ne posso più, dico: cambiamo il progetto. Il ridotto c’è, utilizziamo quei soldi per restaurare l’esistente al di sopra della biglietteria. Così utilizziamo i soldi benissimo perché lo restauriamo e lo riapriamo perché il finanziamento prevede che si faccia un primo stralcio funzionale, e non scaviamo nemmeno un metro. Per la sala ne riparliamo. Però fermiamoci. Gli amministratori dovrebbero avere coraggio e responsabilità perché se buttiamo via 10/15 milioni di euro per fare una saletta sotto terra dove vanno solo i topi mi dite che servizio facciamo alla città?”
Lo sfogo che pubblichiamo , Paolo Leonelli, lo replicherà con il sindaco Leonardo Latini e la sua vice, Benedetta Salvati, che lo riceveranno in settimana a Palazzo Spada.
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