La quindicesima edizione dell’Evolution Day, che l’associazione Civiltà Laica di Terni ha organizzato in collaborazione con l’Arpa Umbria, quest’anno ha visto protagonista il professor Telmo Pievani, noto filosofo della scienza ed evoluzionista, che ha affrontato il tema scienza e democrazia, i due pilastri della civiltà occidentale che spesso non vanno d’accordo e lo abbiamo potuto vedere anche ultimamente con la pandemia.
“Scienza e democrazia non vanno d’accordo perché hanno delle differenze che però non dobbiamo ingigantire. Le differenze stanno nel fatto che mentre nella democrazia dobbiamo mettere a discussione pubblica e a votazione tutti i risultati, nel caso della scienza no perché se c’è un esperimento, se ci sono dei fatti, delle evidenze queste non sono sottoponibili al volere della maggioranza. In realtà dovremmo sottolineare molto di più le somiglianze perché se nei risultati la scienza non è democratica nel processo cioè come arriva a quei risultati lo è moltissimo: confronto tra ipotesi, argomentazione, libertà di ricerca, libertà di parola, valore del dissenso. Quindi la scienza è molto democratica nel suo metodo e c’è una forte parentela tra la scienza e la democrazia.”
È indubbio, comunque, che a volte ci sia un cortocircuito tra scienza e democrazia e ci sarebbe forse bisogno di una comunicazione più semplice e diretta da parte della scienza.
“Gli scienziati devono lavorare molto di più sulla comunicazione, non c’è alcun dubbio. La pandemia li ha trovati direi quasi totalmente impreparati. Improvvisamente hanno capito quanto sia difficile stare tutti i giorni, 24 ore su 24, in televisione a parlare di argomenti sui quali c’è molta ansia, molta preoccupazione molte pressioni sociali. Spero che si capiscano un po’ di cose da questa pandemia: primo che non si può solo parlare a titolo personale, ma nella scienza ci vogliono anche delle voci istituzionali e su questo abbiamo fatto dei passi avanti, secondo che è inutile andare a litigare tra scienziati nei talk show perché non funziona, non è il luogo in cui mettere in scena un dibattito scientifico. Quindi un po’ meno vanità e un po’ più correttezza istituzionale nel comunicare.”
L’incontro con il Professor Pievani è stato aperto dal direttore generale di Arpa Umbria Luca Proietti.
“Questo è un importante appuntamento che condividiamo, ha detto Proietti, perché affronta un tema cruciale per la società. Ma anche durante l’anno noi organizziamo tutta una serie di appuntamenti presso le nostre biblioteche di Perugia e di Terni. Facciamo educazione ambientale proprio per porci al centro della divulgazione scientifica e di alcune teorie che troppo spesso vengono diciamo non raccontate con la forza della verità scientifica.”
L’incontro è stato moderato da Alessandro Chiometti, presidente dell’associazione Civiltà Laica, che con una serie di domande ha stimolato le riposte del professor Pievani.
“Il professor Pievani ci hanno parlato in maniera chiara e diretta della scienza e della democrazia, del rapporto di questi due pilastri della società, di cosa bisogna fare perché vadano d’accordo, perché non vadano in contrasto. È stata una bellissima giornata.”