I dati dal Ministero degli interni parlano di almeno 80 donne uccise dall’inizio dell’anno. La metà delle vittime è morta per mano del partner o dell’ex. È un dato in costante crescita che denuncia il bisogno di misure più incisive a tutela delle donne.
Riflettendo su questi dati madre e figlia hanno deciso di attivarsi contro tali orrori. Nasce così la bandiera come simbolo contro la violenza sulle donne. Le autrici sono Rubinia artista internazionale, presidente dell’associazione Confapi donne nonché ambasciatrice di San valentino per la città di Terni e sua figlia Deli cantante che ha creato anche una canzone contro la violenza sulle donne.
“L’arte é un linguaggio universale, dicono, un mezzo di comunicazione potentissimo che spesso usa la simbologia per denunciare le condanne sociali a cui gli esseri umani sono sottoposti. Per questo abbiamo progettato un simbolo usando un nuovo mezzo di comunicazione: la bandiera”.
Bianco e rosso i colori usati da Rubinia e Deli.
“Le scarpe rosse, spiegano, con il loro forte potere evocativo, sono l’emblema e la rappresentazione della battaglia contro i maltrattamenti e i femminicidi in diversi paesi del mondo. Questa storia inizia in Messico, a Ciudad Juárez, città nota per il numero sconcertante dei femminicidi avvenuti negli ultimi vent’anni. Un’artista messicana, Elina Chauvet, il 22 agosto 2009 mise nella piazza centrale della città 33 paia di scarpe femminili, tutte di colore rosso sangue. Elina ha acceso i riflettori su questa tragedia in modo potente e ingombrante. Un colore forte, simbolo di tutte le violenze di genere. Da li non solo le scarpe, ma anche le panchine che in seguito hanno cominciato a veicolare un altro messaggio: il vuoto che le vittime lasciano dietro di loro”.