A 15 anni dalla morte la città di Terni ha omaggiato la memoria di uno dei suoi figli più illustri, l’attore e regista Franco Molè.
Ieri pomeriggio nel corso di una cerimonia è stata ricordata la sua figura ed è stato inaugurato il toponimo che lo riguarda.
Il Comune di Terni, infatti, gli ha dedicato una via, del tutto speciale e particolarmente significativa, la via che porta dentro al CAOS e al Teatro Secci.
La delibera della giunta comunale era del 5 marzo 2020 con la quale si riteneva opportuno ricordare la figura artistica di Franco Molè “rilevandone l’importanza nel panorama teatrale e cinematografico nazionale”.
Sono intervenuti il sindaco di Terni Leonardo Latini, il suo vice Andrea Giuli con delega alla cultura, il fratello Nicola, l’ex assessore Leonardo Bordoni.
Giuli ha provato ad avanzare l’ipotesi di una ripresa del premio Franco Molè, interrotto nel 2016, si è rivolto all’assessore al Bilancio del Comune di Terni, anche lui presente, Orlando Masselli. Il problema, infatti, è sempre quello delle risorse. Vedremo se il suo appello potrà essere accolto.
“Ci siamo fermati, dopo il quinto anno, dirà poi Ferdinando Ceriani, non ce la facevamo più, eravamo soli, eravamo troppo soli”.
La moglie di Molè, l’attrice Martine Brochard e l’attore Ferdinando Ceriani hanno tratteggiato la figura dell’artista scomparso nel 2006 a soli 67 anni.
Il debutto come autore di Franco Molè avvenne grazie al regista Ruggero Jacobbi, al teatro Eliseo di Roma, nel 1967, con “Evaristo”, un suo testo interpretato da un giovanissimo Tomas Milan. Tra l’altro è stato allestito un pannello all’ingresso del CAOS con alcune foto e locandine, una è proprio quella che ritrae Tomas Milian.
Nel 1967 Molè fonda la sua compagnia teatrale Alla Ringhiera che rimarrà in attività 30 anni, producendo 73 spettacoli inediti, 139 allestimenti, 2.529 repliche, in 369 città visitate.