“Io non ho fatto niente, ero solo andato ad asparagi , mi sono trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato.”
Lo dice in modo accorato, Francesco (il nome è di fantasia), 61enne ternano che si è trovato in mezzo a una storia, che, a sentire lui, ha dell’incredibile.
“Quella mattina, era il 24 aprile 2020, ero andato ad asparagi in una zona dove sapevo che c’erano. Lì vicino c’era (c’è) un casolare mezzo abbandonato, con un portone di vetro, aperto. Ho guardato all’interno, non c’era niente, solo buste di plastica. In quel momento è passato il proprietario del casolare che ha chiamato la polizia. Lui ha sostenuto che gli ho scassinato il portoncino, gli ho rotto le finestre e gli ho rubato una cassetta degli attrezzi. I poliziotti mi hanno preso, mi hanno portato in questura e poi mi hanno rilasciato, dopo avermi interrogato. Il proprietario del casolare mi ha denunciato per i danneggiamenti e il furto della cassetta di attrezzi.”
“Nel frattempo sempre il proprietario del casolare, attraverso il suo avvocato, mi faceva sapere che avrebbe ritirato la querela se avessi pagato i danni subiti. Io, per chiudere al più presto la vicenda, ho accettato e pagato. Ma il procedimento giudiziario è andato avanti lo stesso e sono stato condannato a 2 anni e 3 mesi di reclusione. A mio svantaggio il fatto che nel cofano della Jeep avevo un piede di porco, una mazzetta, una roncola e delle corde. Tutti attrezzi che utilizzo in montagna. E una cassetta degli attrezzi che era la mia.”
Oltre al danno anche la beffa. “Con i miei soldi quel signore ci ha rimesso a posto il casolare. Ora c’è un cancello nuovo, l’esterno è curato , sembra un giardino.”
“Sono stato anche male assistito perché non sono stato mai sentito dal giudice, tanto che ora ho cambiato avvocato. Questa vicenda mi ha fatto cadere anche in depressione. Io già sto male, sono cardiopatico, ho il diabete, mi è stata anche tagliata la gamba destra. Non è possibile che debba subire questa vergogna, io non sono un ladro e non ho mai rubato in vita mia.”