“Scrivo per comunicare le mie dimissioni da Presidente di Terni Valley e da componente del direttivo dell’associazione. Per me questi anni sono stati una bellissima avventura e una straordinaria opportunità di crescita”. Filippo Formichetti annuncia di lasciare Terni Valley anche perché “mi sono trasferito a Roma e ciò ha portato in primis a me ad avere difficoltà nel dare un aiuto concreto all’associazione e ha reso anche più complesso riuscire a seguire al meglio il momento elettorale, dove invece di raccogliere forze come associazione siamo andati troppo spesso ad inseguire gli altri, perdendoci rispetto agli obiettivi iniziali su cui questa realtà era nata.
Ancora oggi – scrive Formichetti in garbata polemica – vedo troppa difficoltà nel recuperare lo spirito iniziale di Terni Valley e io in primis ho avuto difficoltà da Presidente a poter ridare veramente quella spinta propositiva all’associazione, per questo penso di non poter essere più d’aiuto. Inoltre, purtroppo, vedo anche molte difficoltà nel trovare uno spazio nell’attuale realtà politica cittadina, in cui ogni forma di confronto e dibattito sembrano annullate a favore di un continuo tutti contro tutti”.
“Credo comunque – aggiunge Formichetti – sia ancora importante impegnarsi per creare un’alternativa, capace di coinvolgere più persone possibile, che possa pensare ad una città diversa: solidale, aperta, ecosostenibile, dando spazio anche ai tanti ragazzi che vogliono impegnarsi per Terni. Io nel mio piccolo proverò sempre a dare un contributo per la mia città e auguro le migliori fortune a chi vorrà portare avanti l’associazione”.
La nuova presidente è stata eletta ieri sera nel corso dell’assemblea dell’associazione. E’ Federica Burgo. Sono stati eletti Tommaso Giani vicepresidente, Jacopo Borghetti segretario e Valerio Guidarelli tesoriere.
“Terni Valley riparte dai principi e dagli obiettivi che l’hanno sempre mossa – scrive la nuova presidente – riteniamo sia indispensabile permettere alle persone competenti e con sani valori di contribuire al miglioramento della città. È necessario valorizzare il nostro territorio e le persone che lo vivono, attraverso la ricerca, lo studio e la realizzazione di nuove soluzioni. Occorre rovesciare gli attuali paradigmi della politica, che allontanano le nuove generazioni e propongono giustificazioni, anziché idee. Questo sarà attuato con il coinvolgimento di nuovi leader del cambiamento che sappiano pensare globale e agire locale, così da rendere Terni una città europea in cui poter vivere al meglio il presente e avere la possibilità di dirigerci con entusiasmo verso l’unica destinazione che conta: il futuro. Il nostro motto è e resterà sempre: Dimmi cosa sai fare, non chi conosci.
La sfida di oggi è non arrendersi: farlo significherebbe darla vinta definitivamente alle oligarchie dei partiti colpevoli del disastro elettorale. Proprio per questo decidiamo di continuare a darci da fare. Inizia una terza fase, sicuramente più impegnativa, che sia capace di attrarre i giovani, soprattutto coloro che hanno dovuto lasciare Terni per non farvi ritorno, e rendere la città una comunità moderna e finalmente del terzo millennio. Una città dove una sinistra moderna possa avere diritto di cittadinanza e scampare a congiure mediocri di chi dalla politica prende soltanto senza dare nulla. Nelle prossime settimane ristruttureremo la nostra associazione, allargando alla partecipazione di tutte e tutti coloro che vorranno, riprendendo in mano il filo delle idee originarie e portando a risorsa quanto abbiamo potuto dimostrare ed imparare in questi ultimi cinque anni di presenza in Consiglio comunale, come novità apprezzata dalla città e osteggiata dai vecchi apparati della sinistra locale, che vedevano in noi un pericolo. Il nostro faro sarà sempre quello di mettere in collegamento le diversità, che siano di generazione, di cultura, di tradizione e di pensiero che caratterizzano la nostra comunità in modo da creare sinergie che diano vita a nuovi progetti, e che rendano Terni una città progressista e democratica”.