L’Umbria punta a diventare la seconda regione italiana , dopo la Toscana, ad avere una legge sul fine vita.
Lo ha annunciato questa mattina Laura Santi, la donna di Perugia attivista dell’associazione Coscioni, affetta da una forma progressiva di sclerosi multipla, la quale ha anticipato che dall’inizio del mese di aprile, allo scopo, sarà avviata una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare.
“Oggi dopo avere ottenuto il mio diritto potrei mollare – ha affermato – ma non mi piace questa situazione e non me ne andrò prima di aver combattuto per altre persone che si trovano nella mia stessa situazione”.
Suicidio assistito, via libera della Usl Umbria1 a Laura Santi, affetta da sclerosi multipla. “Felice di essere libera di scegliere”
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Fine vita. Laura Santi rinvia la decisione. “Ho una missione, partecipare alla campagna per raccogliere firme per una legge regionale, Liberi subito”
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L’associazione Terni Valley sosterrà la raccolta firme, lo ha comunicato attraverso un post sui social
Sosteniamo l’ Associazione Luca Coscioni e la mobilitazione annunciata oggi da Laura Santi per la prossima primavera – si legge nel post –
Dal primo aprile, infatti, partirà la raccolta firme per una legge regionale di iniziativa popolare che, anche in Umbria, garantisca il diritto al suicidio assistito e all’autodeterminazione.
Quella di Terni è la città dove, già nel 2010, in migliaia ci mobilitammo per un regolamento comunale per il testamento biologico, accogliendo Beppino Englaro (padre di Eluana Englaro, ndr) e riuscendo a portare, pochi anni dopo, lo stesso Consiglio comunale di Terni ad approvare finalmente la proposta di iniziativa popolare.
È la città dove, solo un anno fa, in oltre sei mila ternani, fra cui moltissimi giovani, ci recammo ai gazebo per firmare il referendum sull’eutanasia legale.
Ora è il momento di continuare a impegnarci su quella strada. Forti del risultato in Toscana, tocca ora a noi umbri. E in particolare tocca a noi ternani guidare il cambiamento.
È bene che tutti ci schieriamo fin da subito dalla parte dei diritti e della libertà. Che iniziamo a fare passaparola, chiedendo a tutti i rappresentanti politici e istituzionali, a partire dal sindaco, fino alle consigliere e ai consiglieri comunali della nostra città, di prendere posizione in modo chiaro e schierarsi dalla parte dei cittadini.