Si intitola ‘Diario di un amore inaspettato’ il libro di Federica Frasinetti (edizioni Morphema) presentato al caffè letterario della Biblioteca comunale.
Il libro racconta quanto vissuto da una famiglia alle prese con il contagio da Sars-cov-2. Durante il periodo delle festività natalizie del 2020, un’intera famiglia si contagia, il papà finisce in terapia intensiva, intubato. Una lotta tra la vita e la morte.
“L’unico sostegno della famiglia è stata la preghiera – spiega l’autrice – e i medici”.
Medici che si sono sempre interfacciati con la moglie, trasmettendole tranquillità e competenza, sebbene la loro voce tradisse stanchezza, paura e sofferenza profonda per ciò che vedevano quotidianamente. Dopo 27 giorni senza vedersi e sentirsi, moglie e marito si riescono a sentire grazie a una videochiamata effettuata con il tablet della rianimazione. L’emozione è fortissima, lui le chiede cosa gli sia successo. Da lì l’uomo la invita a scrivere. Così è nato questo libro, dove l’autrice vuole mettere in luce sia ciò che è stato vissuto da lei, dai figli, dal marito, ma anche dai medici e dal personale sanitario che hanno combattuto anima e corpo per poter far tornare alla vita suo marito.
Il ricavato del libro andrà per l’acquisto di un presidio di recente acquisizione nel trattamento dell’insufficienza respiratoria, uno strumento che genera alti flussi per ossigenoterapia con ossigeno umidificato e riscaldato, utile nel trattamento precoce anche dei pazienti Covid che potrebbe evitare il peggioramento della polmonite e il conseguente ricovero in terapia intensiva.
Alla presentazione è intervenuta la dottoressa Rita Commissari dirigente dell’Unità di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, il direttore sanitario Alessandra Ascani e il direttore generale Pasquale Chiarelli.
L’evento, moderato dalla giornalista Camilla Orsini, ha visto anche gli interventi musicali del trombettista Fabrizio Antonelli e dei sassofonisti Riccardo Bussetti e Massimiliano Proietti.
“Come azienda ospedaliera – spiega il direttore Chiarelli – sosteniamo queste iniziative editoriali che partono dal basso, dalle persone che hanno avuto la sfortuna di dover affrontare un percorso del genere e che hanno trovato la forza e la speranza per andare avanti e superare i momenti di crisi, anche grazie ai professionisti del Santa Maria”.