“Quello che ci è venuto in mente nel febbraio 2018, è stato costituire una cooperativa con i dipendenti, utilizzando gli strumenti che ci hanno messo a disposizione Confcooperative, CFI (Cooperazione Finanza Impresa) e Fondo Sviluppo e l’idea è nata soprattutto per salvaguardare il marchio e per salvare i posti di lavoro.”
E’ quanto ha detto Emiliano Variano, presidente di TerniPan , nel servizio realizzato dalla trasmissione “Il posto giusto”, la domenica su Rai3, alle ore 13. In conduzione Federico Ruffo. “Una storia molto bella – ha commentato Ruffo – con grandi risultati”.
Ternipan è sorta sulle ceneri di Interpan del Gruppo Novelli
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Si è trattato di una vera e propria rigenerazione dell’impresa resa possibile dallo Workers buyout, ovverosia l’acquisto da parte dei dipendenti dell’azienda in cui lavorano che versa in crisi non per mancanza di lavoro ma per altri motivi o perché il proprietario ha deciso di cessare l’attività. In collaborazione con strutture che sono collegate al ministero dello sviluppo economico.
“E’ stata una operazione particolarmente complessa – ha affermato Mauro Frangi, CFI – perché vede in campo un’azienda di 65 unità ma è un’operazione complessa anche perché viene da due fallimenti consecutivi. Abbiamo accompagnato i lavoratori nella costruzione del business plan, abbiamo capitalizzato l’impresa per 200 mila euro e abbiamo concesso all’impresa un finanziamento, a tasso agevolato, di 400 mila euro.”
“Noi abbiamo proposto ai dipendenti – ha aggiunto Frangi – di prendere la propria NASPI ( l’indennità di disoccupazione) e di investirla come capitale nell’impresa, nell’impresa della vita e la risposta è stata straordinaria.”
IL FINANZIAMENTO CONCESSO DA CFI A TERNIPAN
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“Oggi abbiamo ripreso totalmente le produzioni – ha detto il presidente Variano – serviamo tutto il mercato del pane fresco e del pane a lunga conservazione del centro Italia (da Firenze a Roma). Abbiamo salvato posti di lavoro e produzione. Abbiamo avuto dei momenti veramente duri ma non ci siamo arresi, siamo sempre andati avanti.”
Ci sono state le testimonianze di due lavoratori, di due soci, Francesco Fabrizi e Leonardo Micheli.
“Abbiamo deciso di prendere in mano il nostro futuro lavorativo – ha detto Fabrizi – e impegnarci in prima persona all’interno di questo progetto.”
“Essendo socio della cooperativa ho un’attenzione in più – ha detto Micheli – sia per il mio lavoro che per quello degli altri. Chi poteva essere più affidabile di noi che già ci lavoravamo?”