Il presidente del Sii, Servizio Idrico Integrato, Stefano Puliti, e il direttore generale, Paolo Rueca, hanno convocato per venerdì 10 marzo nella sede del servizio idrico una conferenza stampa per parlare della aumentata presenza di tetracloroetilene in alcuni pozzi pubblici di Terni e della Conca, come confermano gli ultimi dati raccolti.
Alla stampa saranno illustrate le misure che conseguentemente assumerà la Sii.
Puliti e Rueca spiegheranno anche le ragioni del nuovo acquedotto Scheggino-Pentima con annesso piano di ricerca perdite occulte.
Il Movimento 5 Stelle, con una propria nota, sottolinea come “l
a società di gestione del servizio idrico ha inviato il 23 febbraio una nota ai comuni di Amelia, Narni e Terni, nonché alle istituzioni di controllo preposte, comunicando “il perdurare” del superamento della soglia di contaminazione nelle acque potabili che riforniscono i comuni dell’amerino e parte del comprensorio del comune di Narni. I superamenti riguardano il campo pozzi di Cerasola ubicato a Maratta, nel comune di Terni.
Valori che al punto di captazione raggiungono anche i 12,64 μg/l, oltrepassando di misura il limite di legge previsto per il consumo umano posto a 10 μg/l
. Seppur all’ingresso in rete i valori risultano inferiori al limite di potabilità essi sono comunque 4 volte e mezzo superiori al limite di contaminazione (CSC) previsto dalla legge.
Le analisi sono state svolte il 16 febbraio e solo dopo 7 giorni il gestore ha effettuato debita comunicazione agli organi competenti.”
“Nella nota – sottolinea ancora il M5S – si fa riferimento ad “eventi datati”, infatti già in una comunicazione del 2010 lo stesso gestore affermava
«…
dai dati trasmessi si rende evidente l’esistenza di zone critiche relativamente alla presenza di tetracloroetilene individuate nei centri idrici di Fontana di Polo, Cospea, San Martino/Mattatoio e Cerasola…
»
.
Risulta quindi chiaro come la possibilità del verificarsi di fenomeni inquinanti per i comuni dell’amerino fosse già nota almeno dal 2010.”
“Come mai – si domanda il M5S – i pozzi di Cerasola non sono stati dotati di impianti di potabilizzazione utili a scongiurare il verificarsi di questi fenomeni? Come mai il gestore non è intervenuto in funzione dei propri obblighi contrattuali con investimenti per scongiurare la contaminazione? Forse interventi di questo tipo sarebbero stati molto meno onerosi rispetto ad opere faraoniche decisamente più appetitose come l’acquedotto Terria-Pentima.”