“Lo scorporo della divisione Materials e quindi dello stabilimento di viale Brin dall’operazione Thyssen-Tata non chiarisce quali siano le intenzioni, gli impegni e i progetti per la più importante realtà produttiva dell’Umbria, nonché fabbrica strategica nel settore degli acciai speciali per l’Italia, tanto più per la presenza di forni elettrici, che la stessa Commissione Europea considera fondamentali per la compatibilità ambientale delle produzioni”. Sono le preoccupazioni di Vincenzo Sgalla segretario generale Cgil Umbria e Attilio Romanelli segretario generale Cgil Terni dopo la notizia dell’avvio del processo di joint venture alla pari tra ThyssenKupp e Tata Steel è per questo annunciano di aver chiesto alla Regione e alle altre Istituzioni dell’Umbria di sollecitare il Governo affinché convochi al più presto un tavolo con tutte le parti in causa, per conoscere davvero le intenzioni della multinazionale ed avere garanzie sul futuro di Ast e dei suoi lavoratori.
Sulla vicenda interviene anche Fiom-Cgil nazionale. In una nota si esprime solidarietà “ai lavoratori Thyssen che scenderanno in piazza a Bochum domani 22 settembre per la difesa dei posti di lavoro, dei siti produttivi e per un piano industriale chiaro con il pieno coinvolgimento del sindacato, ad oggi lasciato all’oscuro di ogni processo.”
Contemporaneamente ci chiede al governo di convocare “Thyssen, le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali per fare il punto su Terni, visto che l’operazione annunciata non chiarisce quali possano essere le conseguenze dirette e indirette per i siti italiani”.