“Chiedo scusa ma non per le vicende giudiziarie che avranno il loro seguito ma per lo smarrimento in cui è stata gettata la nostra comunità, per la delusione dei nostri concittadini che ci avevano dato la guida delle istituzioni e del partito ma anche per aver frustrato la grande voglia di riscatto della nostra comunità con due anni di immobilismo. Abbiamo rotto la connessione sentimentale con il nostro popolo. Non possiamo più permetterci di fare regali ai nostri avversari, come abbiamo fatto fino ad ora. Il problema non è cambiare il segretario ma cambiare il partito e noi lo faremo partendo dalle macerie che troviamo in eredità”.
Lo ha detto Tommaso Bori che è stato eletto questo pomeriggio nuovo segretario del Partito Democratico dell’Umbria dall’assemblea regionale.
“Sappiamo bene noi umbri – ha aggiunto Bori – che dalle macerie si può ricostruire strutture più solide e più belle. Intendo subito dare vita a un forum degli amministratori e dobbiamo trasformare il dissenso nei confronti di una destra arrogante in consenso per noi, costruendo una vera alternativa. Dedicherò tutto il tempo e tutte le energie che ho a questa sfida e lo farò da subito rimettendo il mio mandato da capogruppo in consiglio regionale.”
“Noi crediamo a un partito plurale, a uno spazio di tutti – ha affermato il neo segretario – per questo ho scritto a chi ha ritirato la propria candidatura per lavorare insieme. Non è infatti questo il PD che vogliamo, quello che abbiamo visto in questi anni che ha cambiato 8 segretari in 13 anni e che in Umbria vede la stragrande maggioranza degli ex segretari non aderire al partito. Lo dobbiamo rigenerare il partito e per fare questo dobbiamo non solo parlare al nostro interno ma anche all’esterno. Penso a un partito che abbia l’umiltà di tornare nei luoghi della sofferenza e del conflitto, che non abbia paura delle persone in carne e ossa e di affrontare con loro le difficoltà del quotidiano. Il nostro più grande obiettivo deve essere quello di creare opportunità qui per i nostri giovani”.
Bori ha elencato una serie di temi che il Pd non ve aver paura di affrontare: il lavoro, i diritti sociali, i diritti civili, la sanità pubblica, la scuola pubblica, l’università. Lancia l’idea di una conferenza programmatica aperta a tutte le forze economiche e sociali, alle organizzazioni e alle associazioni.
“E’ una sfida che possiamo vincere, ripensare un nuovo modello di sviluppo per l’Umbria, che sia un modello sostenibile a livello ambientale, ecologico e sociale perché il rischio è che l’Umbria diventi quello che non è mai stata, un’area interna tra le aree interne, una terra non solo di provincia ma provinciale, marginale, rurale, in cui le persone vengono soltanto per stare in vacanza. Non è questo il nostro modello di Umbria, non lo è mai stato”.
Infine Bori ha rivolto ancora un appello all’unità del partito “servono le energie di tutti per voltare pagina”.