Il sindaco di Terni, Bandecchi, per la seconda volta in poche settimane ha ricevuto minacce di morte.
La prima volta si trattò di un uomo in sella a uno scooter che, puntandogli una pistola in faccia, gli disse si smetterla con la politica.
“Smetti di fare politica”. Minacciato di morte il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. L’orologio non c’entrava niente
Nel secondo caso, di questi giorni, si è trattato di una lettera anonima spedita a Palazzo Spada. Secondo gli inquirenti potrebbe trattarsi del gesto di un mitomane. Comunque è stata aperta una indagine. La lettera è stata spedita da Palermo. E’ scritta anche in modo sgrammaticato e difficilmente comprensibile.
La reazione del sindaco è affidata a un post su Instagram: “Questa lettera non è buona nemmeno per pulirsi il Culo e morire non è la cosa peggiore che possa capitarmi, mentre sapere che ci sono dei dementi come voi in giro questo si mi da un po’ fastidio, ma spero di incontrarvi, così qualcuno tra noi sparirà. Comincio a rompermi i coglioni e poi scrivete cose intelligenti che questa roba non fa paura”.
Il coordinamento politico di Alternativa Popolare solidarizza con il sindaco.
“I pozzi avvelenati da chi non aveva e non ha a tutt’oggi argomenti seri da contrapporre alla nostra credibilità – si legge in una nota – hanno partorito, sempre nella giornata di ieri, un altro frutto altrettanto avvelenato rappresentato dalla lettera anonima contenente gravi minacce indirizzata al Sindaco Stefano Bandecchi a cu i giunge il nostro caloroso e solidale abbraccio. Abbiamo sperato che, almeno in una circostanza simile, l’opposizione fosse riuscita a trovare la forza ed il coraggio per contrapporsi fermamente a coloro che ostacolano il regolare e pacifico percorso della democrazia: cosi non è stato e prendiamo mestamente atto che nessuno dei lor signori ha avvertito l’esigenza di esprimersi sull’agghiacciante vicenda, dimostrando per l’ennesima volta, qualora si necessitava di conferme, la loro totale inadeguatezza”.
Non solo minacce, anche denunce. Come quella del direttore generale della Usl Umbria2 Massimo De Fino dopo la sua visita al Dipartimento di salute mentale.
Ancora una volta con un video Instagram la risposta del sindaco.
“Farò la collezione di queste denunce – afferma Bandecchi, per nulla preoccupato – credo che questa nazione vada cambiata alla radice, credo che ad oggi l’Italia sia messa veramente uno schifo”. Poi per essere chiaro ribadisce: “intendo andare, sempre e comunque, dove mi pare, senza chiedere l’autorizzazione perché chiedendola do il tempo a tutti di prepararsi. Basta, la festa è finita”.