In relazione al decesso di Andrea Fiorelli, avvenuto il 23 agosto nel garage della sua abitazione a Prisciano, registriamo l’intervento dei difensori di Lorenzo Fiorelli, figlio della vittima, gli avvocati Francesco Donzelli e Marco Ravasio.
“Si è voluta accreditare l’immagine di un uomo privo di problematiche psichiatriche e privo di intenti suicidari – scrivono i due legali – tuttavia, la documentazione in nostro possesso e i messaggi inviati dal Sig. Andrea Fiorelli al figlio Lorenzo mostrano una realtà completamente diversa.
Quanto alla riferita nomina di un amministratore di sostegno che Andrea Fiorelli avrebbe voluto attivare per il proprio anziano padre, preme evidenziare quanto segue: dal messaggio inviato da Andrea Fiorelli al figlio Lorenzo il 1° agosto 2025, emerge con chiarezza che il sig. Andrea intendeva procedere a un proprio ricovero psichiatrico (e non in cardiologia) finalizzato ad avviare la propria interdizione personale.
Nei giorni del 19 e del 21 agosto 2025, Andrea Fiorelli ha trasmesso al figlio Lorenzo cinque messaggi nei quali ha espresso esplicitamente la volontà di porre fine alla propria vita.
Lorenzo, in tutte le occasioni, ha tentato più volte di farlo desistere, anche fornendogli (giovedì 21 agosto) i contatti di assistenza psicologica e psichiatrica reperiti tramite ricerca su internet.
Il contenuto dei messaggi inviati al figlio Lorenzo e i comportamenti tenuti da Andrea Fiorelli nell’ultimo periodo, denotano un quadro clinico fortemente compromesso, evidenziando convinzioni non corrispondenti alla realtà.
Andrea Fiorelli affermava, tra l’altro, di essere seguito, filmato e insultato da persone sconosciute, ragazzi e medici, fotografato in strada con telecamere e treppiedi, seguito da impianti di videosorveglianza ed inserito arbitrariamente in piattaforme social. Sosteneva di essere oggetto di una sorta di “grande fratello cinese” da parte di più persone, facendo – in modo non comprensibile – riferimento ad impronte digitali carpite e ad una carta di identità.
Circostanze che testimoniano una condizione psicologica di profonda alterazione.
Tutti questi messaggi sono stati messi immediatamente a disposizione dei Carabinieri da Lorenzo Fiorelli.
Quanto alle riferite presunte manomissioni del computer, nessun messaggio inviato da Andrea Fiorelli al figlio fa riferimento a timori relativi a intrusioni nel proprio computer.
Al contrario di quanto insinuato, il dispositivo era utilizzato esclusivamente dal Sig. Andrea Fiorelli, unico detentore della relativa password, così come analogamente il proprio telefono cellulare.
Il riferimento finale alla frase “tu muori” risalente ad aprile 2025 e frutto di un episodio isolato successivamente superato – da quel momento infatti non vi sarebbero state più liti fra padre e figlio – non può in alcun modo essere collegato alla morte del Sig. Andrea Fiorelli, essendo stato il suicidio da lui preannunciato in più occasioni nell’imminenza del fatto.
È opportuno ricordare che Lorenzo Fiorelli non ha mai attribuito sospetti o responsabilità alla sorella Giorgia, nonostante i toni estremi da quest’ultima utilizzati in un messaggio inviato al fratello Lorenzo il 18 agosto 2025, nel quale Giorgia giurava che se i genitori avessero provato ancora a prendere il telefono per fare chiamate improprie al 112, lei li avrebbe ammazzati come cani. E’ chiaro che il predetto messaggio va contestualizzato nel clima familiare difficile e non può essere letto quale proposito criminoso. Ma questo discorso vale ovviamente anche per Lorenzo Fiorelli.
Alla luce di quanto sopra, si ritiene doveroso, in un quadro più generale, stigmatizzare qualsiasi tentativo di strumentalizzazione mediatica di un dramma familiare che non può e non deve diventare terreno per acquisire visibilità personale a discapito della verità dei fatti.
Lorenzo Fiorelli, che ha subito con grande sofferenza, e non certo causato, la perdita del proprio padre – tanto che è persona offesa nel procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni – non è più disposto a tollerare attacchi, offese, calunnie e illazioni di alcun genere e da parte di chicchessia. Qualora questo stillicidio mediatico dovesse proseguire, si riserva di agire nelle sedi competenti nei confronti di tutti i responsabili.
Terni: uomo trovato morto vicino alla sua abitazione a Prisciano
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