Dopo la soluzionedella vicenda della Treofan di Battipaglia che è stata ceduta da Jindal alla Jcoplastic ora a preoccupare è la situazione che si sta venendo a creare allo stabilimento di Terni “dove si rendono necessarie scelte non più rinviabili, che ne permettano di garantire un futuro.”
E’ quanto scrivono in un comunicato piuttosto allarmato le segreterie nazionali di Filctem Cgil-Femca Cisl e Uiltec Uil.
Infatti durante una pausa del confronto su Battipaglia al Mise, i rappresentanti sindacali hanno avuto modo di parlare – seppur brevemente – con l’amministratore delegato di Jindal, Manfred Kaufmann al quale hanno evidenziato:
- mancanza di continuità di ordini in grado di garantire una marcia continua degli impianti e riduzione consistente di volumi
- mancato adeguamento degli organici al piano presentato dalla stessa società nel 2019;
- necessità di potenziare l’unica produzione importante dello stabilimento, ovvero quella del tabacco, attraverso il trasferimento dei macchinari oggi presenti a Battipaglia;
- necessità di costruire progetti di ricerca e nuova infrastrutturazione negli ambiti di risparmio energetico, consumi di materia prima, recupero degli scarti; operazioni queste che oltre a migliorare la competitività dello stabilimento, potrebbero beneficiare di risorse e strumenti pubblici già presentati dalla Regione dell’Umbria all’azienda, durante una visista nei giorni scorsi per rendere strategico il sito produttivo.
Le risposte ricevute non sono state rassicuranti “e non hanno fugato le preoccupazioni rappresentate e si sono concentrate sulla grande difficoltà del mercato, dovuta alla crisi del BOPP (film in polipropilene biorientato) già presente da tempo, aggravata dalla epidemia cinese e dall’ingresso sul mercato del tabacco di produzioni asiatiche ed indiane.”
“L’a.d. ha poi proseguito – aggiungono i rappresentanti dei lavoratori – dicendo che le difficoltà di mercato riguardano in questo momento tutti gli stabilimenti, compresi quelli di Jindal e che non è solo un problema di Terni.
Riguardo alla ricollocazione delle taglierine, l’azienda non ha ancora fatto alcuna valutazione in merito e non è stata presa al momento nessuna decisione. L’a.d. ha inoltre affermato che non esiste alcuna decisione presa rispetto al futuro dello stabilimento di Terni, ma il persistere di una situazione di mercato come quella attuale non sarà a lungo sostenibile ed il futuro degli stabilimenti si giocherà sulla competitività e l’efficienza tra gli stessi; condizioni queste essenziali per partecipare alla ripartizione degli ordini.
Il confronto si è concluso con la nostra richiesta di un incontro da effettuare entro il mese di marzo e comunque prima che venga presa qualsiasi decisione per i macchinari di Battipaglia, con la partecipazione diretta dell’a.d.; tale richiesta è stata successivamente sollecitata anche ai vertici del MISE.”
A Kaufmann è stato ribadito con forte chiarezza che un eventuale trasferimento altrove degli impianti di Battipaglia sarebbe interpretato dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori come un chiaro disimpegno rispetto stabilimento di Terni.