La situazione di incertezza che riguarda la Treofan ha spinto i sindacati nazionali Filctem CGIL, Femca Cisl e Uiltec a scrivere una lettera al vice premier nonché ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio. Lo stesso Di Maio che il 26 dicembre scorso aveva fatto una visita a sorpresa ai lavoratori in presidio permanente nello stabilimento di Battipaglia.
QUI LA NOTIZIA
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/di-maio-vede-i-dipendenti-della-treofan-quelli-di-battipaglia-497109
Nella lettera i sindacati sollecitano “l’incontro con la proprietà del gruppo Treofan preoccupati e allarmati dal fatto che le produzioni del sito di Battipaglia sono ferme dal 18 dicembre a causa della “voluta” mancanza di materia prima”. Inoltre lamentano la “totale assenza di notizie relative alla ripartenza degli impianti stessi, nonostante i numerosi solleciti fatti.”
La convocazione sarebbe utile per “conoscere il Piano Industriale del Gruppo e il futuro degli stabilimenti Italiani di Battipaglia e Terni”, si chiede anche “con forza all’azienda che vengano riattivate quanto prima tutte le attività produttive dello stabilimento di Battipaglia alla stregua di quello di Terni, in quanto, secondo nostre informazioni, ci sono ordini evidenti per i prossimi mesi, fino a giugno, che per essere evasi necessitano solo dell’invio delle materie prime necessarie per riprendere l’attività.”
Le organizzazioni sindacali, è scritto nella missiva inviata all’onorevole Di Maio, “condannano sin da ora, ogni azione diretta a porre in essere operazioni di spostamento di ordini dal sito di Battipaglia e/o di Terni, verso altri siti, unitamente ad ogni altra tipologia di azione pregiudizievole per lo stabilimento.
Il perdurare dell’attuale atteggiamento dei vertici Treofan/Jindal verrebbe interpretato come evasivo, preoccupante e lesivo della dignità dei Lavoratori, irrispettoso delle più elementari regole di buone relazioni sindacali.”
Infine – concludono i sindacati auspicando una rapida convocazione al Ministero – “eventuali segnali positivi immediati rispetto alla ripresa produttiva, porterebbero alla sospensione momentanea del presidio permanente fino alla data dell’incontro ministeriale, in caso contrario ci vedremo costretti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per rimuovere tale situazione.”