Nuovo allarme su Treofan lanciato dai sindacati Ficltem Cgil , Femca Cisl, Uiltec Uil. In un comunicato congiunto fanno sapere che Treofan “non avendo preso alcun impegno in merito con le organizzazioni sindacali e con il Ministero” è pronta , come da programma, a effettuare smontaggi e trasferimenti di impianti.
La pretesa sindacale , secondo la quale, gli impianti devono rimanere in Italia e per esempio quelli di Battipaglia essere trasferiti a Terni, è giudicata da Treofan “illegale”.
Va detto che nell’incontro di venerdì scorso al Mise, si era trovato un accordo in base al quale, fin quando non fosse chiaro il futuro dello stabilimento di Terni, gli impianti di Battipaglia restavano nel sito campano.
LA NOTIZIA
“Siamo stati informati – scrivono i sindacati – che questa mattina (martedì 19 maggio) alcuni tecnici di Jindal si sono recati a visionare gli impianti dello stabilimento di Battipaglia.
Rileviamo quindi, oltre all’incoerenza – aggiungono le organizzazioni sindacali – un atteggiamento irrispettoso delle volontà espresse dal tavolo istituzionale e lesivo nei confronti dei lavoratori di Terni e sprezzante nei confronti delle nostre istituzioni che hanno dato dimostrazione di aiuti per sostenere l’occupazione e gli investimenti a favore dell’azienda in oggetto e della sua controllante Jindal.
Il nostro Stato, il suo governo, le sui istituzioni, i lavoratori, i cittadini tutti non possono permettere a nessuno di adottare simili atteggiamenti causando ulteriori indebolimenti delle attività produttive del nostro Paese e chiediamo un intervento immediato del Mise riservandoci azioni di protesta e di contrasto da adottare insieme ai lavoratori.”
Su Treofan si accende anche la polemica politica. Il gruppo consiliare di Terni del Partito Democratico, infatti, chiede alla regione dell’Umbria di attivarsi e di “lavorare con il Governo senza sterili scarichi di responsabilità su questioni fondamentali, sulla evoluzione delle vicende relative a Treofan e a tutto il settore in generale.”
Quanto al Comune di Terni, il Pd ricorda di aver “già chiesto alcuni mesi fa alla Giunta di intervenire coinvolgendo la commissaria politica, nonché Presidente della Commissione attività produttive alla Camera. (Barbara Saltamartini,Lega, ndr)” e, visti gli sviluppi di questi giorni, chiederà “una discussione in consiglio comunale.”
“Il gruppo consiliare del Pd , ritenendo importante confermare la strategicità delle produzioni dello stabilimento ternano anche con riferimento al polo chimico, chiede di sfruttare la disponibilità del Governo e di mettere in campo quanto già chiesto, ovvero una sinergia con tutte le istituzioni locali e regionali. Il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione e il Comune potranno così predisporre azioni ulteriori tese a salvaguardare la presenza produttiva a Terni.”