Incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Treofan.
Il liquidatore dell’azienda ha specificato alle parti che ci sono due progetti di reindustrializzazione complementari e non concorrenti.
Di questi due progetti , uno coinvolge la Novamont con cui sono in corso trattative “per valutare possibili strumenti a supporto”. Così ha affermato in una nota il vice ministro Alessandra Todde.
“Inoltre, per garantire il tempo necessario al processo di reindustrializzazione, il Mise in stretto coordinamento con la regione Umbria, ha rinnovato l’ area di crisi complessa di Terni mettendo quindi a disposizione nuovi ammortizzatori sociali. Il rinnovo della Cig in deroga è necessaria per mantenere i lavoratori in continuità anche in vista della scadenza dell’attuale Cig il prossimo febbraio. Seguo questo tavolo dal Governo precedente – ha detto la Todde – e conosco le difficoltà dei lavoratori e del territorio, per questo confermo che non farò mancare il mio supporto e quello del Mise per riuscire a risolvere seriamente questa vertenza garantendo sviluppo e occupazione.”
Stretto riserbo sull’identità dell’altra azienda interessata.
Secondo Fabrizio Framarini, segretario Femca Cisl dell’Umbria, “Novamont dovrebbe avere il ruolo che prima aveva Basell con Treofan. Basell era fornitrice di materia prima per Treofan, per Meraklon, con il polipropilene. La cosa interessante sarebbe che Novamont diventi il fornitore di materia prima , in questo caso il Mater Bi, per nuovi trasformatori che si insediano dentro il polo chimico. Novamont potrebbe diventare la spina dorsale ma è chiaro che deve avere al suo fianco realtà che entrano e che fanno impresa. Altrimenti sperare che Novamont rilevi la Treofan e faccia un investimento così è velleitario.”