Al Mise con proposte per rilanciare lo stabilimento Treofan Terni e per avanzare una ipotesi di accordo con la proprietà della Jindal.
Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil nazionali hanno inviato a Ministero dello Sviluppo Economico una proposta all’azienda in cui chiedono “certezza di investimenti, continuità produttiva, mantenimento ordinativi e clienti, implementazioni dell’organico, investimenti e ricerca sulla bioplastica e nuovi prodotti”.
“Dopo un lungo, faticoso ed estenuante incontro durato più di 4 ore durante il quale l’Amministratore delegato di Treofan ha tentato di sfuggire al confronto nel merito delle proposte sindacali e del MISE sono state recapitate mail contenenti proposte organizzative, produttive, di investimenti e occupazionali per aprire una fase conclusiva della vicenda dopo lo sciopero in atto da più di due settimane”.
A renderlo noto le stesse organizzazioni sindacali che si aspettano ora “risposte concrete dall’azienda in alternativa alle dichiarazioni di vendita dei giorni scorsi, peraltro ribadite ancora nel tavolo ministeriale, che allontanino definitivamente per i prossimi tre anni aloni di chiusure e ridimensionamenti, che hanno caratterizzato le scelte del management aziendale di questi ultimi mesi”.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, da parte sua, riprendendo le argomentazioni dei sindacati, ha ammonito l’azienda dal continuare a sostenere che le difficoltà dello stabilimento nascono con gli effetti negativi dello sciopero messo in atto dai lavoratori, in quanto iniziative di spostamento delle
produzioni e clienti sono iniziate molto prima delle iniziative di lotta e che anzi è stata la risposta agli atteggiamenti aziendali.
La Direzione Treofan rispetto alle proposte avanzate ha dichiarato che avrebbe avuto bisogno di tempo per un confronto al suo interno con i vari livelli del management aziendale.
La delegazione sindacale presente alla riunione ha sollecitato risposte urgenti per non accentuare la situazione di difficoltà che è presente all’interno dell’unità produttiva e risolvere il prima possibile la vertenza in atto e dare continuità e sicurezza produttiva per il futuro del sito di Terni.