Via libera del consiglio comunale sulle nuove tariffe di competenza comunale, per il 2017.
L’atto , presentato dall’assessore al Bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi, è stato approvato con 19 voti a favore e 9 contrari.
Bocciati due emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle: con un emendamento il M5S chiedeva di abbassare la Tari per le utenze relative ad alcune attività commerciali a bassa produzione di rifiuti (come ad esempio i banchi che vendono prodotti sfusi) e alzarla per bilanciamento per ipermercati e attività che utilizzano imballaggi o altamente inquinanti.L’altro emendamento, pure bocciato, riprendeva gli stessi temi chiedendo in maniera più semplificata di rimodulare i coefficienti della Tari.
Approvata invece la proposta d’atto d’indirizzo presentata dal presidente del gruppo consiliare del Pd Andrea Cavicchioli, anche a nome degli altri presidenti dei gruppi di maggioranza. Con quest’atto il consiglio impegna sindaco e giunta a rimodulare il sistema tariffario della tassa sui rifiuti con particolare attenzione nei confronti delle attività produttive, tenendo conto della tipologie delle attività stesse, dell’impatto prodotto e di incentivazioni concrete da porre in essere per il miglioramento ambientale. Inoltre con lo stesso atto il consiglio impegna sindaco e giunta a porre in essere ogni azione per il raggiungimento della tariffa puntuale e a chiedere all’Asm ulteriori miglioramenti per la raccolta differenziata. Inoltre il consiglio sollecita particolare attenzione per salvaguardare e tutelare le fasce di popolazione più deboli.
L’assessore Piacenti D’Ubaldi ha affermato che ““sulle entrate la manovra ricalca sostanzialmente quella dell’anno passato ed evidenzia comunque una situazione migliore rispetto a quella di tanti altri Comuni di analoghe dimensioni. Le uniche modifiche sono state discusse già in sede di Dup e di piano di riequilibrio”.“Siamo convinti – ha aggiunto – che la manovra sulle entrate sia una manovra equa. Le difficoltà finanziarie del Comune saranno affrontate senza incidere sulla fiscalità locale”.Per quel che riguarda la Tari, l’assessore ha ricordato “che il costo medio per abitante a Terni è di 212 euro a fronte dei 253 a Perugia”. “L’incremento della differenziata a Terni è stato nel 2016 del 16,7%, rispetto al 7% della media”. “Il lavoro – seppur difficile e complesso – sulla differenziata sta dunque dando dei risultati sia in termini di costo, che in termini di qualità del servizio”.
“La scelta dell’amministrazione – ha ribadito l’assessore – è stata quella di lasciare invariate per quanto possibile le tariffe, con alcune eccezioni riguardo le agevolazioni Imu per gli affitti a parenti in linea retta e a canone concordato”. “Per il resto sull’Imu e la Tasi il sistema resta invariato e per la Tari il nuovo piano finanziario prevede un sostanziale mantenimento”.