“La situazione economica del comune di Terni non consente di continuare a spendere 800 mila euro l’anno per la gestione di 800 cani. Un numero spropositato a carico dell’Ente se consideriamo che il comune di Roma si occupa di 1.100 animali. E’ chiaro che dobbiamo lavorare su altri fronti, ad iniziare da quelle delle uscite, delle adozioni, attualmente ogni anno entrano circa 170 cani e ne escono appena 40. E’ chiaro che c’è un rapporto che non funziona”.
Lo ha affermato l’assessore Elena Proietti in risposta a una interrogazione del consigliere comunale dei 5 stelle,Marco Cozza, il quale chiedeva di sapere ” come il comune di Terni abbia individuato le strutture di ricovero adibite a canile sanitario e quali siano i costi sostenuti, se ci sono ancora in atto convenzioni stipulate con i privati anche per quanto riguarda la situazione dei canili rifugio”.
“Il 30 marzo – ha precisato l’assessore Proietti – il comune ha chiesto alla Usl il parere per rilascio del nulla osta, arrivato poi a giugno 2018. Il sindaco quindi ha rilasciato l’autorizzazione per l’attività del canile di Colleluna demandando alla Usl di rendere funzionali gli ambulatori per l’attività sanitaria che rimane di competenza della Usl, cosa che non è ancora avvenuta.In attesa, il Comune quindi ha disposto il ricovero dei cani randagi nel canile convenzionato di Schifanoia – ha concluso l’assessore Proietti – anche questa situazione è da risolvere perché al comune costa un euro in più al giorno per cane”.
Quelli che sono ricoverati a Monte Argento, invece, per ora restano lì, poi si vedrà.
Il consigliere dei Cinque stelle Cozza si è detto “soddisfatto della risposta dell’assessore perché ha le idee chiare per avviare una risoluzione di un problema che esiste, in quanto un cane in famiglia è una risorsa innanzitutto affettiva mentre nel canile è un costo e un problema per la collettività”.