Prosegue l’attività di contrasto alle truffe agli anziani posta in essere dal Comando Provinciale Carabinieri di Terni. I truffatori, spiegano i militari, modificano nel tempo le loro tecniche variando le storie che raccontano per continuare nel bieco accaparramento di facili ed illeciti guadagni. Le classiche truffe del falso dipendente delle aziende di erogazione di servizi o di enti pubblici dediti alla riscossione di tributi hanno lasciato il posto a raggiri più raffinati con contatti telefonici e malviventi che si spacciano per avvocati o carabinieri. Il raggiro, prosegue la nota dell’Arma, può svilupparsi con varie modalità: la telefonata del finto nipote che esordisce con “indovina chi sono”, lasciando all’anziano il compito di fornirgli le informazioni per poi dare l’avvio alla truffa, oppure direttamente la telefonata shock nella quale i truffatori, spacciandosi per avvocati, medici, assicuratori o Carabinieri, sostengono che un parente stretto – normalmente figli o nipoti – avrebbe causato un incidente in seguito al quale una persona è gravemente ferita e avendo il congiunto in questione l’assicurazione scaduta rischierebbe il carcere e dovrebbe, per questo, essere assistito da un legale con l’inevitabile urgente necessità di una somma di denaro in contanti od un corrispettivo in valori. La difesa migliore per questo tipo di truffe è sempre quella di non dare soldi o valori a nessuno sconosciuto e chiedere sempre aiuto alle forze dell’ordine. È bene, poi, non aprire la porta di casa agli sconosciuti, anche se dichiarano di essere pubblici ufficiali ma non ne hanno i segni distintivi e denunciare anche eventuali tentativi di truffa andati a vuoto.