Le oltre 77 mila prestazioni in sospeso ante primo maggio sono state smaltite nella quasi totalità (oltre il 96%) e la capacità produttiva delle aziende sanitarie regionali è aumentata attestandosi al -10% rispetto al 2019 (lo scorso mese registrava un -20%). Sono alcuni dei dati emersi durante l’incontro mensile in merito alle liste di attesa con la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il direttore regionale, Massimo d’Angelo e i direttori delle Aziende ospedaliere e sanitarie locali di Perugia e Terni e i Direttori dei distretti sanitari.
Entrando nel merito – si legge in una nota della Regione Umbria – delle 77.452 prestazioni che si registravano al primo maggio sono 3.200 quelle non ancora evase (4% circa). Migliorate, oltre alla già citata capacità produttiva, le percentuali in cui si rispettano i tempi per lo svolgimento delle prestazioni richieste.
Nello specifico il sistema pubblico regionale umbro dà risposte nelle tempistiche previste: tra l’80 e il 90% per le prestazioni Urgenti, Brevi, Differite a 60 giorni e Programmate, mentre si attestano intorno al 70% quelle Differite a 30 giorni.
Va sottolineato che da una analisi specifica in merito alla tipologia delle visite in attesa è emerso che la maggior parte riguardano l’oculistica e la dermatologia.
Ad oggi, le prestazioni totali in lista di attesa sono circa 46 mila, dato quindi ormai stabilmente inferiore di oltre il 43% rispetto le liste di attesa post covid. Di queste oltre il 50% riguardano i fragili per i quali si è deciso di preservare il principio di prossimità territoriale (over 65, oncologici e invalidi gravi) al fine di offrire all’utenza un servizio più consono alle esigenze della tipologia di paziente.
Al fine di migliorare e ottimizzare ancora di più il sistema, e di conseguenza i tempi di attesa dei cittadini per ricevere le prestazioni richieste – fa sapere la Regione – si stanno condividendo e concretizzando alcune politiche come l’approvazione di un tempario delle visite, una gestione sempre più attenta e centralizzata delle liste di attesa e l’efficientamento, grazie alla condivisione con i medici di medicina generale, dell’appropriatezza degli esami, con particolare attenzione alla gastroenterologia e radiologia.