In collaborazione con Adnkronos. La messa in atto delle indicazioni contenute nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 agosto, trova pronta la Regione Umbria. Lo ha dichiarato Massimo D’Angelo, direttore Sanità e Welfare Regione Umbria, prima di aprire i lavori del progetto della Fimmg regionale intitolato ‘Il ruolo del medico di medicina generale nel management della vaccinazione anti-herpes zoster: nuove prospettive per proteggere il paziente’.
“Vaccinare è una priorità di Sanità pubblica che ha il duplice obiettivo di proteggere il singolo e la comunità, perciò siamo tra le prime regioni in Italia ad aver impostato un piano di intervento di prevenzione vaccinale. Con le nuove indicazioni contenute nel Pnpv abbiamo messo in campo tutte le strategie che il programma stesso prevede, ovvero vaccinare per classi di rischio”, ha evidenziato D’Angelo.
La conferma arriva anche dai dati dello scorso anno, secondo i quali, ha ripreso il direttore Sanità e Welfare della Regione Umbria, “siamo stati tra i primi in Italia per copertura vaccinale nella popolazione anziana, come accaduto per l’anti-influenzale e l’anti-Covid. E ciò ha ridotto i ricoveri in ospedale in una regione in cui il numero degli over 65 è molto elevato”.
Per la tutela dei cittadini che convivono con una o più patologie – immunodepressi, Bpco, diabete, malattie cardiovascolari, insufficienza renale le condizioni più frequenti nella popolazione – occorre quindi una pianificazione strategica delle attività fra i medici di medicina generale che operano sul territorio. “Soprattutto in aree disagiate e nei borghi vivono molti anziani fragili, quindi occorre garantire la vaccinazione in forma omogenea e ridurre le diseguaglianze, che comunque ci sono. Questi sono i nostri obiettivi che possiamo raggiungere solo con la dovuta programmazione e pianificazione”, ha rimarcato D’Angelo.
Durante i lavori è intervenuta anche Michela Bovi, medico di medicina generale Fimmg Usl Umbria1, componente della commissione regionale vaccini, e responsabile scientifica del corso che proseguirà fino a fine febbraio 2024.
“Con il nuovo Piano nazionale prevenzione vaccini possiamo ampliare la nostra platea vaccinale, soprattutto per quanto riguarda l’herpes zoster. Parliamo di una malattia sistemica che colpisce ogni anno centinaia di migliaia di persone, che possono soffrire non solo di rash cutaneo, ma anche soffrire a lungo termine di dolore cronico fino a possibili meningiti ed encefaliti”.
Per questo il progetto Umbria Fimmg per la vaccinazione contro il Fuoco di Sant’Antonio “è un primo passo per incentivare l’adesione – ha ripreso Bovi -. Abbiamo coinvolto tutti i medici di medicina generale umbri per fare luce sulle nuove indicazioni previste dal Pnpv 2023-2025 e dare delle linee guida precise per la formazione di coorti dei nostri pazienti a rischio herpes zoster”.
La programmazione della campagna vaccinale per questa specifica patologia, prevenibile in modo efficace, richiede infatti un lavoro integrato all’interno di ‘micro-team’, in cui accanto al medico ci sia personale di studio e personale infermieristico”, ha sottolineato Bovi.
D’altronde l’indirizzo del nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale “non basa la chiamata attiva del paziente solo sull’età, ma anche sul rischio. E questo è proprio appannaggio del medico di famiglia, che ha una visione a 360 gradi del paziente, ne conosce il quadro clinico, le terapie e la familiarità per patologie” ha concluso la responsabile scientifica.